Truffa on line ai danni una nota azienda salentina. La denuncia dell’imprenditore leader nella lavorazione dei metalli

Adesso saranno le indagini condotte dal compartimento di polizia postale di Lecce a far luce sul raggiro, dietro al quale potrebbe celarsi un vero e proprio gruppo criminale.

Una truffa online di novemila euro è stata denunciata nei giorni scorsi da una nota azienda salentina.

Adesso saranno le indagini condotte dal compartimento di Polizia Postale di Lecce a far luce sul raggiro, dietro al quale potrebbe celarsi un vero e proprio gruppo criminale. La denuncia è stata presentata da un imprenditore, a capo di una società del Basso Salento specializzata nella lavorazione dei metalli.

La truffa

L’imprenditore contrattava via mail, nei primi giorni d’agosto, la fornitura di materiale con un abituale cliente del medio – oriente.

I contatti tra i due venivano intercettati dai truffatori che utilizzando un account e -mail quasi identico a quello del cliente estero, mettevano in atto il piano criminale. Anzitutto, veniva  comunicato all’imprenditore salentino che il conto su cui effettuava solitamente i bonifici non era utilizzabile.

Pertanto, il pagamento doveva essere eseguito verso un codice iban relativo ad un conto corrente aperto presso una Banca spagnola.

L’imprenditore, ignaro della trappola, provvedeva a bonificare, tramite il proprio istituto di credito, la somma di novemila euro per concludere la transazione commerciale.

Successivamente, riceveva un sollecito di pagamento da parte del cliente, nonostante fosse consapevole di aver versato la somma pattuita e glielo faceva presente.

L’altro imprenditore disconosceva la paternità della mail e delle relative coordinate bancarie. E si scopriva che il nome a dominio dell’account mail fraudolento differiva da quello originale solo per l’estensione finale.

La denuncia attraverso il proprio legale

A quel punto, l’imprenditore salentino ha presentato formale denuncia, pur nella consapevolezza che il conto spagnolo risulti oramai prosciugato. A tal proposito, l’avvocato Giancarlo Sparascio, legale dell’imprenditore vittima della truffa, afferma: “Quali che possano essere gli esiti del procedimento penale per i reati di accesso abusivo a sistema telematico, sostituzione di persona e truffa, che comunque si auspica possano condurre all’individuazione dei responsabili anche attraverso la collaborazione dell’Europol, stupisce la facilità con cui, in ambito Europeo, si consenta l’apertura di conti correnti intestati ad aziende senza verificarne l’esistenza effettiva. Per questo motivo, considerato il dovere di collaborazione tra istituti di credito di cui all’art. 24 del d.lgs. 11/2010, attuativo della direttiva 2007/64 UE, valuteremo se convenire la Banca spagnola, operante anche in Italia, già richiesta di restituire le somme, innanzi all’Arbitro Bancario Finanziario ai fini del rimborso del bonifico per responsabilità da contatto qualificato”.



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