Udienza preliminare “Re Artù”. Anche la Provincia di Lecce si costituisce parte civile contro Ruggeri

L’inchiesta ha portato ad un terremoto giudiziario nel panorama politico e nella sanità, con numerosi arresti

La Provincia di Lecce si costituisce parte civile contro Totò Ruggeri, 72enne di Muro Leccese, ex senatore ed ex assessore regionale, dopo l’inchiesta “Re Artù” che ha portato ad un terremoto giudiziario nel panorama politico e nella sanità, con numerosi arresti. Nella giornata di ieri, dinanzi al gup Sergio Tosi, si è svolta l’udienza preliminare presso l’aula bunker di Borgo San Nicola.

La Provincia, assistita dall’avvocato Maria Amato, si è costituta parte civile, per la vicenda riguardante il ripristino dell’arenile del lido Atlantis, che vede coinvolti, oltre a Ruggeri, anche l’ex sindaco di Otranto, il 56enne Pierpaolo Cariddi e il sindaco di Scorrano ed ex consigliere regionale Mario Pendinelli, 57 anni. Non solo, anche nei confronti di Mario Romano, 72 anni, ex consigliere regionale ed il figlio, Massimiliano Romano, 52 anni, ex consigliere provinciale, entrambi di Matino, che rispondono di corruzione in concorso con l’imprenditore Fabio Marra, 55 anni di Galatone. Intanto, sempre nella giornata di ieri, il pm Alessandro Prontera ha chiesto il rinvio a giudizio, oltre che per loro, anche per: Rodolfo Rollo, 61 anni, di Cavallino, ex direttore generale della Asl Lecce; Antonio Renna, 57 anni, ex sindaco di Alliste;  Emanuele Maggiulli, 56 anni, di Muro Leccese, ex dirigente comunale; Suor Margherita Bramato, 72enne di Tricase, direttrice dell’ospedale “Cardinal Panico” di Tricase; Antonio Greco, 49 anni, di Carpignano Salentino; il medico Vito Elio Quarta, 77 anni, di Carmiano; il medico Luigi Marzano, 75enne di Leverano; Vito Caputo, 62enne di Nardò; Silvia Palumbo, 40enne di Racale; Michele Antonio Adamo, 66 anni di Nardò; Graziano Musio, 67 anni di Matino.

L’udienza  preliminare terminerà in data 1 marzo, quando si concluderanno le arringhe difensive degli avvocati ed il giudice deciderà se mandare sotto processo gli imputati.

Il gup Tosi fisserà poi un’altra data per la discussione del rito abbreviato per:  il commercialista Giantommaso Zacheo, 50 anni, di Carpignano; Giuliana Lecci, 37enne di Montesano Salentino; Roberto Aloisio, 50enne di Maglie; Luigi Antonio Tolento, 37 anni di Soleto ed Antonio Specchia, 37 anni di Serrano.

Invece, Paolo Vantaggiato, 64 anni di Neviano, ha chiesto il patteggiamento della pena.

Gli imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura, delle ipotesi di reato di: corruzione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite e falso ideologico.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Giuseppe Fornari, Salvatore Corrado, Gianluca D’Oria, Mauro Finocchito, Antonio Quinto, Massimo Manfreda, Luigi Covella, Francesco Fasano, Luigi Corvaglia, Pierluigi Portaluri, Gabriella Mastrolia, Francesca Conte, Sabrina Conte, Maria Greco, Dario Paiano, Dimitry Conte, Dario Congedo, Corrado Sammarruco, Antonio Costantino Mariano, Francesco Vergine, Stefano De Francesco, Carlo Viva, Francesco Romano, Giovanni Montagna, Remo Cagnazzo, Maria Antonietta Martano, Gaetano Castellaneta, Mario Coppola, Donato Sabetta; Giuseppe Lelio Adamo.

Invece, in una scorsa udienza, si sono già costituite parte civile: la Regione Puglia attraverso l’avvocato Daniela Limongelli; Asl Lecce e Sanità Service, attraverso l’avvocato Fulvio Pedone; il Consorzio di Bonifica Arneo e la Società Tecnomed di Nardò (Centro Medico Biologico), assistita dall’avvocato Bartolo Ravenna.

L’inchiesta

Le investigazioni, svolte dai finanzieri della Compagnia di Otranto sono confluite nel blitz “Re Artù” del 7 luglio scorso, culminato in 11 misure cautelari.

Le indagini avrebbero mostrato il potere di Ruggeri di infiltrarsi nei consorzi di bonifica (con l’ex sindaco di Alliste, Antonio Renna).

Secondo l’ipotesi accusatoria poi, Ruggeri ed il medico Quarta, “stringevano un patto corruttivo”, con la collaborazione del commercialista Zacheo per accreditare il centro privato “Prodia” di Muro Leccese all’esercizio dell’attività di procreazione assistita. Nell’inchiesta si parla poi di posti di lavoro per i suoi “protetti”, in cambio di pesce di qualità e champagne. E si fa riferimento ad un presunto patto a luci rosse con una 37enne che ambiva a migliorare la posizione lavorativa.

La Procura gli contesta inoltre il voto di scambio alle regionali del 2020, poiché Ruggeri e Pendinelli avrebbero promesso e offerto denaro ai loro referenti politici in due Comuni del Salento.

Tra gli imputati anche l’ex direttore generale dell’Asl Rodolfo Rollo che è accusato di corruzione impropria per aver “favorito” l’accordo per l’acquisto delle prestazioni dialitiche del Centro “Santa Marcellina” dell’ospedale Panico di Tricase, diretto da Suor Margherita, attraverso l’intermediazione di Salvatore Ruggeri, all’epoca dei fatti, assessore regionale al Welfare. Invece Mario Romano, all’epoca in cui era consigliere regionale è accusato di avere raccomandato, il figlio di un signore che aveva presentato domanda per il concorso Arpal (Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro), assicurandogli il superamento del concorso dietro il pagamento di 8mila euro. Ed anche un 64enne per il concorso in Sanità Service, dietro il pagamento della somma di 7.500 euro.

 

 



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