Una vigilessa interrompe il funerale di Silvia per controllare i presenti. Pinuccio “eccesso di zelo non significa mancanza di umanità”

Anche Pinuccio, l’inviato di Striscia la Notizia ha commentato la notizia del funerale di Silvia Ghezzi “disturbato” da una Vigilessa troppo zelante

La battaglia di Silvia, scomparsa dopo aver lottato contro delle malattie rare, ha toccato il cuore di tutti. La 32enne di Lecce ha deposto le armi, dopo aver combattuto per due lunghi anni. Anni di interventi, di sofferenze inimmaginabili, di ricoveri in Ospedali e centri specializzati, dove mamma Mimma l’ha accompagnata sperando di poter trovare una cura, una strada per restituirle il sorriso o un po’ di pace dal dolore. Non ce l’ha fatta, il suo cuore ha smesso di battere.

Nessuno, però, avrebbe mai immaginato che Silvia avrebbe dovuto “combattere” anche il giorno del suo funerale, quando una vigilessa per un “eccesso di zelo” ha interrotto la funzione in nome del rispetto delle regole imposte dal Coronavirus.

A raccontare l’accaduto è stata mamma Mimma: «In questi anni ho lottato tanto per mia figlia, l’ho fatto anche nel giorno in cui ho dovuto dirle addio per avere un po’ di rispetto del mio dolore» ha spiegato alla nostra redazione non riuscendo a trovare una giustificazione valida al comportamento dell’agente della Polizia Municipale che ha chiesto nome, cognome e motivo della presenza all’esterno della Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, nel cimitero monumentale di Lecce, a tutte le persone che hanno voluto salutare Silvia, farle una carezza sulla bara. La distanza di sicurezza era stata rispettata, la funzione era stata “spostata” all’aperto, nel piazzale, proprio per non tenere il conto del limite di 15 persone ammesse dal decreto del Presidente del consiglio dei Ministri. E tanti, rispettosamente, avevano detto addio a Silvia da lontano, restando dietro gli archi.

L’amarezza della famiglia di Silvia per quella che hanno vissuto come una interferenza non poteva restare inascoltata. E la notizia ha cominciato a fare il giro dei social, arrivando anche su tutte le testate nazionali. Anche Pinuccio, l’irriverente inviato di Striscia la Notizia, ha voluto dire la sua.

«Un episodio che mi fa riflettere per il modo in cui è stata gestita l’intimità del dolore. Le forze dell’ordine – si legge nel post pubblicato sulla sua pagina Facebook – devono sicuramente fare il proprio dovere, ma dovrebbero farlo anche con molta umanità. Si parla di 15 persone al massimo per ogni cerimonia. Nel caso di Lecce il tutto è avvenuto in un ampio piazzale (all’aperto) dove non vi erano più di 20 persone strette nel dolore, ma fisicamente distanti tra di loro».

«Sarebbe opportuno – ha continuato Pinuccio – che tanto zelo fosse applicato anche nelle piazze affollate da nord a sud. Tutti noi abbiamo visto le immagini di assembramenti sui corsi, sul mio lungomare e intorno ai luoghi storici della movida di tutte le città. L’eccesso di zelo non deve essere sinonimo di mancanza di umanità e rispetto per gli altri. Non vorrei che questa pandemia ci abbia reso meno umani di prima (e non è che prima stavamo messi benissimo)».

Impossibile dimenticare le immagini dei Navigli di Milano o del ritorno a casa di Silvia Romano, attesa da una folla di giornalisti e curiosi, ammassati uno accanto all’altro. Paragoni forse “estremi”, inappropriati, ma solo per sottolineare che al funerale della 32enne nulla poteva far pensare a pericolosi assembramenti. Era un semplice capannello di persone con i volti rigati dalle lacrime, ma rispettosi dei “metri” da calcolare per sentirsi al sicuro.

Pinuccio ha voluto concludere il suo post con le parole della mamma della ragazza scomparsa scritte al primo cittadino Carlo Salvemini: «Allora credo signor Sindaco che la prima cosa che manca a questa vigilessa non sono l’apprendimento delle regole del Decreto, ma le basi più elementari della buona educazione, del rispetto del dolore atroce per la perdita di una figlia, del rispetto per la celebrazione funebre e poi non può avere libero arbitrio di modificare le regole a suo piacimento…»

Dal canto suo, il Sindaco ha promesso di fare chiarezza, ricordando che un caso (il secondo dopo il medico “intrattenuto” ad un controllo mentre stava “correndo” per una emergenza) non deve offuscare il lavoro degli agenti che, quotidianamente, lavorano su strada per garantire ordine, legalità, rispetto dei diritti di tutti.



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