Cassa integrazione, giugno nero per i leccesi: richieste raddoppiate rispetto a maggio

Sfiorano i 3 milioni le ore di cig autorizzate nei primi sei mesi dell?anno, stando al rapporto della Uil Lecce sui dati INPS. Richieste raddoppiate – secondo il segretario Giannetto – rispetto allo scorso maggio. Un vero e proprio ‘Giugno nero’.

Che la crisi non andasse in vacanza anche quest’anno, bene o male ce l’eravamo immaginato. Non solo per le numerose proteste in prefettura, lungo via XXV luglio, di alcune sigle sindacali assieme ai lavoratori interessati. Ma anche perché nel mese di giugno si registra una nuova, preoccupante impennata della cassa integrazione a Lecce e provincia. Ad evidenziarlo, il quinto rapporto elaborato dal Servizio Politiche del Lavoro della Uil su dati Inps. Sono 898.287, infatti, le ore richieste dalle aziende salentine a giugno, il 111,5% in più rispetto al precedente mese di maggio (424.743 ore). Significativo, in particolare, l’aumento della cig in deroga che passa da zero a 45.457 ore richieste e della cig straordinaria (+420,8 per cento), da 124.223 a 646.992. Mentre calano del 31,5% le richieste di cig ordinaria (da 300.520 a 205.838).

L’aumento registrato è esattamente in linea col dato pugliese (+297 per cento). Ulteriore conferma della sofferenza occupazionale già segnalata nei precedenti Rapporti, nel primo semestre dell’anno (gennaio-giugno 2015) le ore di cig complessivamente autorizzate nel Salento sfiorano i 3 milioni, con un aumento dell’1,2% rispetto al primo semestre dello scorso anno (2.906.542 ore contro 2.871.529 del 2014).“Si tratta di dati – commenta Salvatore Giannetto, segretario generale della UIL di Lecce – ancora distanti dal reale fabbisogno di cassa integrazione da parte delle aziende. Si pensi alla cassa integrazione in deroga per la quale la penuria di risorse ha determinato un brusco blocco delle istanze”.

La situazione di crisi congiunturale e tendenziale della Puglia, nonché dell’intero Paese – continua Giannetto – obbliga le istituzioni a reagire alla caduta libera della nostra economia affinché i lavoratori, i giovani e i cittadini possano riacquisire la fiducia persa. In tema di ammortizzatori sociali, ulteriore elemento di preoccupazione è l’ipotesi di riduzione qualitativa e temporale dello strumento che sembrerebbe al vaglio del Governo (all’interno dei decreti delegati di attuazione del Jobs Act). Un’assurdità a fronte di un meccanismo di protezione sociale che consente la salvaguardia di centinaia di migliaia di posti di lavoro in questi anni di crisi”.

Infine, un’osservazione sull’intero semestre del 2015. “Con quasi 3 milioni di ore autorizzate, ma tenendo conto del basso dato complessivo della cassa in deroga (nonostante la crescita dell’ultimo mese), si può prevedere che alla fine dell’anno questo strumento verrà utilizzato meno rispetto agli altri anni,  ma ancora con forte intensità rispecchiando, cosi, lo stato dell’economia del Paese: una leggerissima ma non consolidata ripresa, con ancora forti preoccupazioni circa la tenuta occupazionale soprattutto in alcuni settori e aree territoriali”.

Il Governo – conclude il segretario Uil Lecce – sta per approvare il decreto che riforma questi importanti strumenti di protezione sociale ed è bene che prima di decidere di ridurre durata e reddito, consideri gli effetti sociali di tali decisioni”. E dire che proprio in questi giorni, i dipendenti del Salumificio "Scarlino" di Taurisano erano in presidio proprio per contrastare l'ipotesi di cassa integrazione straordinaria. 



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