‘Non ci fidiamo più del fisco’, ConfimpreseItalia e Pin attaccano e lanciano l’hashtag #iononpossopagare

Alla critica per l’attesa del Decreto Rilancio si affianca la richiesta di un maggiore controllo sull’operato del fisco.

C’è disappunto per il ritardo dell’approvazione del “Decreto Rilancio“, il dl con cui il governo si appresta a varare le misure di sostegno economico al Paese. Aspre critiche giungono dalla vice presidente nazionale di ConfimpreseItalia e presidente di Partite Iva Nazionali (PIN) Alessia Ruggeri, già impegnata nelle scorse settimane con l’iniziativa “Una mano alle imprese” lanciata da Stefano Cazzato e da Matteo Sances per aiutare gli imprenditori di Lecce a restaurare il circuito di mercato.

Sono proprio le condizioni degli imprenditori l’oggetto della critica di Ruggeri, che evidenzia la necessità di un supporto immediato a fronte del collasso economico seguito ai due mesi di lockdown.

“Stiamo attendendo da settimane questo fatidico decreto con le misure necessarie per ripartire – afferma – e intanto le imprese e gli artigiani di questo Paese stanno morendo. Vogliamo più attenzione da parte di questo Governo, faccio un esempio: a pochi giorni dalla riapertura del settore della ristorazione non abbiamo alcuna chiarezza in merito alle regole da rispettare. Gli imprenditori se vogliono sopravvivere hanno bisogno di programmare la riapertura e lavorare in pace, senza l’assillo della burocrazia e senza pagare tasse almeno fino a fine anno”.

Nelle scorse ore ConfimpreseItalia ha lanciato l’hashtag #iononpossopagare, in segno di protesta collettiva per il ritardo dell’approvazione delle misure governative. All’attacco al governo, d’altra parte, si affiancano le critiche al fisco per iniziative considerate illegittime.

“Non ci fidiamo più – è il grido di Alessia Ruggeri – già da prima dell’emergenza sanitaria ci arrivavano segnalazioni di azioni illegittime del Fisco (ad esempio cartelle esattoriali notificate male, ecc..)”.

Per questo avanza la richiesta di nominare direttamente dei referenti di Confimpresa quali Garanti dei contribuenti e controllori dell’operato del fisco. “Sappiamo che questo non risolverà tutti i problemi – dice – ma è un primo passo per capire meglio come agisce l’Amministrazione. Sottolineo che oltre 86% delle imprese in Italia è costituito da micro imprese e che se queste cadono cade tutto il sistema Paese”.



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