Decreto “Cura Italia”, il Movimento Partite Iva scrive a Conte: “Insufficiente. Ad aprile serve manovra shock”

Alessia Ruggeri e Antonio Sorrento hanno inviato una missiva al Capo del governo per muovere una serie di osservazioni al provvedimento.

Una lettera indirizzata al Premier Giuseppe Conte, per muovere una serie di osservazioni al Decreto “Cura Italia”, bollato come “insufficiente”.

È questo che ha fatto sì che Alessia Ruggeri e Antonio Sorrento, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Movimento Partite Iva nazionali, prendessero carta e penna per scrivere al Capo del Governo.

La missiva è stata redatta di concerto con Confimprese Italia, Confederazione nella quale Ruggeri e Sorrento ricoprono rispettivamente il ruolo di vicepresidente e segretario nazionale.

«Il Decreto in oggetto – si legge – mette in campo una serie di risorse e misure non sufficienti a contrastare la drammatica gravità della situazione. Gli interventi previsti, infatti, sarebbero dovuti essere mirati, con maggiore incisività, verso i lavoratori autonomi, verso le micro, piccole e medie imprese e verso le filiere (turismo, ristorazione, trasporti) che più di altre hanno subito e, purtroppo subiranno ancora, l’annullamento totale degli incassi.

A tal proposito, alla luce dell’ormai conclamato impatto negativo che le aziende stanno sostenendo, anche in termini di bilancio previsionale per l’anno in corso, è fondamentale che le misure abbiano valenza anche preventiva ovvero che possano essere di sostegno, sulla base di una ‘ragionevole’ previsione, all’ulteriore trend sfavorevole che verrà registrato nei prossimi mesi.

In altri termini – si legge – non si può aspettare di registrare un calo del fatturato e dell’occupazione, ma bisogna attivarsi fin d’ora affinché alle amministrazioni pubbliche sia consentito di trattenere, in bonis, liquidità in azienda (o di recuperarne di nuova) per poter continuare ad essere sul mercato.

Nel ribadire, ulteriormente, che servirà veramente una manovra shock, che auspichiamo arrivi con il prossimo decreto di aprile   e non solo 25 mld di euro, evidenziamo come il maxi decreto in questione sarebbe dovuto essere suddiviso in più interventi legislativi separando quelli in ambito sanitario, a quali plaudiamo, da quelli fiscali e di sostegno a famiglie, imprese, professionisti e lavoratori.

Occorrerà, terminata l’emergenza, così come in tutte le situazioni postbelliche, fare un Reset del Sistema Italia. Sarà imprescindibile, pertanto, firmare una vera e propria pace sociale tra i cittadini e lo Stato. Servirà una grande coesione tra i contribuenti ed il sistema tributario nazionale. Un grande Giubileo, una tantum, fiscale, previdenziale e bancario con un solo obiettivo: Italia riparti! Nella certezza che la presente venga presa nella giusta considerazione e in attesa di un cortese cenno di riscontro, l’occasione è gradita per inviare distinti saluti».



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