Ocse lancia l’allarme disoccupazione giovanile. Il sud più colpito, ma Lecce prova a resistere

Disoccupazione giovanile in aumento in Italia, anche a causa del Covid19. Il sud incassa, ma Lecce resiste con l’imprenditorialità giovanile.

“Il tasso di disoccupazione è aumentato dal 9,5% nel quarto trimestre 2019 al 10,5% nel maggio 2021, quello giovanile ancora di più dal 28,7% al 33,8% nel gennaio 2021″. Lo dice lo studio condotto dall’Ocse sull’occupazione nel nostro Paese. “L’Italia  è uno dei pochi paesi in cui il tasso di disoccupazione giovanile è rimasto vicino al suo livello massimo per tutta la primavera del 2021, mentre è sceso in altre parti dei paesi Ocse”.

La pandemia da Covid19, inoltre, ha avuto anche un “costo in termini di posti di lavoro, con più di 8 milioni di disoccupati rispetto ai livelli pre-crisi e oltre 14 milioni di persone inattive in più”.

Il sud Italia sempre più colpito, insieme anche alle donne

I valori più alti all’interno del nostro Paese rimangono sempre di interesse per il sud, con le maggiori province meridionali, come Crotone, Messina, Napoli e Foggia ai primi posti secondo la classifica dedicata de il Sole 24 Ore. Il tasso di disoccupazione delle donne, cresce a marzo in controtendenza rispetto a quello che accade nella maggioranza dei paesi Ocse.

La disoccupazione femminile nel nostro Paese è cresciuta all’11,4% rispetto all’11,3% di febbraio a fronte di un calo medio nei paesi dell’organizzazione dal 6,8% al 6,6%.

Nonostante il blocco dei licenziamenti voluto per affrontare l’emergenza, la disoccupazione femminile è la più alta nei paesi dopo la Colombia (18,3% ma in calo dal 19% di febbraio) e la Spagna (17,4% dal 17,6% di febbraio)

Lecce prova a resistere: bene l’imprenditorialità giovanile

La nostra provincia prova ancora a resistere a questo tipo di fenomeno, soprattutto con l’ulteriore effetto onda d’urto provocata dalla crisi pandemica da Covid-19 e l’aumento delle attività di lavoro in smart working.

Sempre secondo lo studio de “il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita nelle varie province e riguardante la disoccupazione giovanile a Lecce, per i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni, il valore percentuale è al 28,7% dei punti, comunque alto, e con i ragazzi che preferiscono ‘emigrare’ altrove per lavorare.

L’unica nota positiva la riveste, secondo lo studio, l’imprenditorialità giovanile con almeno un titolare sotto i 35 anni di età, sul totale delle imprese registrate. Un valore del 10,3% dei punti, che va a piazzare Lecce al dodicesimo posto, tra le prime venti province italiane (tutte del sud), ad avere dei ragazzi giovani a capo di un’attività.

Lecce si comporta mediamente anche per quanto riguarda i canoni medi di locazione, sul costo di un bilocale in zona semicentrale, rispetto al reddito medio dichiarato, un punto su cui lavorare meglio magari, per rendere ancora più appetibile la nostra provincia.



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