
Maurizio Lupi, Nichi Vendola, e l’assessore regionale ai Trasporti Giannini. Sono questi i destinatari della lettera a firma del presidente di Confindustria Lecce Piernicola Leone de Castris e del suo vice con delega alla Logistica Vito Margiotta.
Nella missiva, inviata per “ sollecitare l’urgenza di ripristinare la fruibilità dello Scalo Merci di Surbo” si legge” Confindustria Lecce vuole muovere il territorio “in un’ottica di coerente sviluppo del Salento e di un migliore collegamento del sistema pugliese nel contesto nazionale ed internazionale”.
“La Puglia e il Mezzogiorno – si legge nella nota – scontano, infatti, un problema logistico che si ripercuote sulle condizioni e sui tempi di percorrenza e, di conseguenza, sulla competitività delle imprese e del territorio. Senza contare l’impatto ambientale del trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia, che, con quest’ultimo, si ridurrebbe ad un decimo, nonché i gravissimi e tristemente noti problemi di sicurezza dovuti all’intasamento delle strade da parte dei mezzi pesanti”.
La riapertura dello Scalo di Surbo per Confindustria Lecce “ è funzionale alla realizzazione della piattaforma logistica regionale che vede nell’hub di Taranto, negli snodi di Brindisi e di Bari, oltre che di Foggia (Incoronata) i punti fondamentali e strategici”.
Una vera e propria sfida “indispensabile per superare una volta per tutte l’isolamento rispetto alle direttrici nazionali”.
La proposta evidenziata nella lettera è, dunque, quella di “consentire ad un raggruppamento di imprenditori che fanno capo a Confindustria Lecce – laddove dovesse trovare conferma il disimpegno delle Ferrovie – la gestione dello Scalo di Surbo, per proporre finalmente in termini strategici l’intermodalità dei trasporti, privilegiando quello su rotaia per le merci che partono dall’estremo lembo del sud Italia verso l’Europa ed il mondo e viceversa”.