E’ curioso guardare i risultati che Forza Italia ha ottenuto a Lecce nelle Elezioni europee e pensare che il leader del partito in questa città stia inseguendo la candidatura alla presidenza della Regione Puglia. Quale migliore occasione per dimostrare tutto il valore del proprio gruppo e quale migliore banco di prova per testare la potenza del tiro e lanciare messaggi chiari ai leader massimi?
E invece l’occasione è andata sprecata, a Lecce il partito di Perrone ha ottenuto un risultato misero che tra l’altro ha già creato malcontento e malumore all’interno del blocco forzista. Poco pochissimo impegno, scarsi, scarsissimi risultati che mettono a repentaglio le residue chance di credibilità del sindaco di Lecce.
Già la partita per le Regionali, ormai imminenti, sembra impossibile da giocare per un’espressione territoriale leccese, se questa espressione poi non riesce ad esprimere almeno a casa sua numeri dignitosi, allora il sogno è già morto.
Lecce da roccaforte del centrodestra si è trasformata improvvisamente in un presidio malconcio di vecchi corsari in pensione, incapaci di scorazzare come ai tempi della mobilitazione generale per le Comunali del 2012, quando gli eserciti di Perrone sembravano imbattibili.
Oggi invece il gruppo perroniano è apparso debole e, al di là dei rimbrotti di facciata e delle tiratine d’orecchi, appare chiaro che sotto il vestito di Forza Italia a Lecce non c’è davvero niente.