Immobili e sicurezza: fascicolo di fabbricato obbligatorio anche in Puglia

Con la Legge Regionale n.27, anche in Puglia diventa obbligatorio il fascicolo di fabbricato. Una «carta d’identità dell’immobile» che fornirà informazioni specifiche.

Caratteristiche degli immobili e sicurezza per i cittadini: anche in Puglia diventa obbligatorio il Fasciolo di Fabbricato. Con la nuova Legge Regionale n°. 27 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del rischio e sicurezza delle costruzioni ‐ Istituzione del fascicolo del fabbricato”, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso 26 maggio, vengono introdotte una serie di regole per la prevenzione e la sicurezza delle costruzioni.

Il patrimonio edilizio sarà, infatti, censito e catalogato  con un sistema integrato e informatizzato che permetterà una rapida conoscenza del suo stato conservativo, attraverso due procedure: il fascicolo del fabbricato, per i nuovi fabbricati e per quelli strategici, e la scheda informativa per i fabbricati esistenti. Il fascicolo del fabbricato, nel dettaglio, attraverso l’uso di una metodologia comune ed unificata consentirà di analizzare lo stato di conservazione o degrado di un immobile, certificando le varie componenti statiche, impiantistiche, di sicurezza e di rifinitura.

La nuova “carta di identità” degli immobili fornirà precise informazioni sulle alterazioni significative che inevitabilmente vengono apportate nel corso della vita dell’immobile, e indicazioni sulle modalità d’uso dell’immobile e si pone come guida per una corretta e programmata manutenzione del fabbricato. Tutto ciò consente alle Amministrazioni Pubbliche di poter contare un quadro generale e preciso dello stato e della qualità dei fabbricati presenti sul territorio. Gli utenti (cittadini e proprietari), da parte loro,  avranno a disposizione uno strumento sempre aggiornato sulle reali condizioni dell’unità immobiliare, nelle dotazioni e qualità dei vari componenti.

Secondo quanto prevede la norma, il Fasciolo del Fabbricato è obbligatorio per gli immobili pubblici e privati di nuova costruzione e dovrà essere redatto in formato cartaceo o in formato elettronico. Al suo interno dovrà contenere tutte le informazioni riguardanti la situazione progettuale, urbanistica, edilizia, catastale, strutturale, impiantistica, e i dati dei relativi atti autorizzativi, e gli estremi e l’oggetto degli atti autorizzativi comunque denominati”.

Il documento dovrà, inoltre, essere aggiornato in occasione di ogni lavoro o di modifica significativa dello stato di fatto e/o della destinazione d’uso anche se riferita a una parte del fabbricato. In ogni caso l’aggiornamento deve essere eseguito ogni dieci anni.  L’onere di raccogliere e conservare i fascicoli, completi di tutti gli elaborati, toccherà ai Comuni. Una copia del documento, tuttavia, dovrà essere reperibile presso i singoli edifici a disposizione per ogni controllo da parte delle autorità competenti. 

Il fascicolo è obbligatorio anche per gli edifici esistenti, pubblici o privati a uso pubblicoPer tutti gli altri fabbricati esistenti per i quali non è obbligatoria la redazione del fascicolo del fabbricato, infine, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge dovrà essere redatta, a cura dei proprietari, avvalendosi di tecnici in possesso d’idoneo titolo professionale, la scheda informativa del fabbricato, redatta in conformità a un modello predisposto dalla Regione Puglia.

La scheda informativa deve esser custodita dal proprietario o dall’amministratore del condominio, deve essere a disposizione per ogni controllo da parte delle autorità competenti e deve essere allegata ai progetti di manutenzione straordinaria, recupero, restauro, ristrutturazione, ampliamento. Le domande di autorizzazione, quali Permesso di Costruire, SCIA, DIA o CIL, prive della scheda riceveranno il diniego. In ogni caso è obbligatorio aggiornare i dati della scheda ogni dieci anni.
 
I Comuni pugliesi entro 6 mesi dovranno provvedere a raggruppare i fabbricati esistenti per il probabile livello di rischio (strutturale, geologico, e idrogeologico del suolo), sulla base delle informazioni e delle conoscenze delle caratteristiche geotecniche e idrogeologiche del suolo. Nello stesso arco di tempo dovranno predisporre un cronoprogramma dal quale si evinca quali fabbricati saranno interessati alla verifica obbligatoria della loro condizione statica. E’ facoltà dei Comuni, infine, prevedere sanzioni pecuniarie da 5mila a 50mila euro per chi non rispetterà gli obblighi e i relativi termini stabiliti dalla legge.
 
“Questa norma sancisce una vera e propria rivoluzione culturale. Con questa legge,  finalmente, è stato colto il messaggio che l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce per primo in Italia lanciò nel lontano 1998 – commenta in una nota stampa pervenutaci in redazione il Presidente Daniele De Fabrizio –  rappresenta il risultato dell’impegno della Consulta degli Ingegneri di Puglia e al centro dell’attenzione pone la sicurezza dei cittadini e delle loro abitazioni. Non si può più assistere inermi a tragedie causate dai crolli degli edifici inadeguati dal punto di vista strutturale. Il nostro patrimonio edilizio è obsoleto, specialmente quello risalente alla prima metà del secolo scorso".

"E non fanno eccezione neppure gli immobili anni ’60, legati a vicende edilizie poco piacevoli e strettamente connesse ad abusivismo e speculazione edilizi che hanno compromesso la qualità degli edifici che abitiamo. Per questo oggi viviamo in abitazioni poco sicure. A ciò si aggiunga la probabilità di dover fare i conti con calamità naturali di varia natura che ciclicamente possono minare la stabilità delle nostre abitazioni ed esporci a rischi molto seri”.
 
“Se controllare la propria automobile ogni anno rappresenta un dovere per garantire la nostra sicurezza, altrettanto è indispensabile farlo per le nostre abitazioni che vanno analizzate almeno con cadenza decennale – prosegue il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce – E rappresenta un dovere morale per le amministrazioni pubbliche conoscere lo stato dell’arte e i livelli di sicurezza del proprio patrimonio, sia pubblico che privato. Con la sicurezza dei cittadini non si può più scherzare. Abbiamo il diritto di vivere con tranquillità. Le amministrazioni pubbliche ora facciano la loro parte, si mettano subito al lavoro per monitorare e mappare lo stato dell’arte e non ripongano questa norma in un cassetto".

"La posta in gioco è la vita dei cittadini. In provincia di Lecce possiamo contare su 2.850 ingegneri, formati per garantire la sicurezza, che sono pronti a mettere a disposizione la propria professionalità. Il quadro normativo ora è completo, spetta a noi applicarlo in maniera adeguata. E l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce sin da subito è a disposizione dei cittadini e degli enti per qualsiasi genere di chiarimento e approfondimento su tutti gli aspetti legati alla nuova legge”.