Per la galatinese Maria Elisabetta Negro, già oro nel campionato di Taekwondo si aprono le porte della Nazionale

Dopo una serie di tornei costellati di vittorie e sconfitte segnanti, per l’atleta arriva la chiamata al Raduno Collegiale Juniores indetto dalla Federazione.

Essere un habitué di palazzetti importanti e sfidare regolarmente le atlete più forti nei campionati di categoria non equivale ad avere un animo incline all’imperturbabilità e all’apatia.

Lo sa bene la galatinese Maria Elisabetta Negro, studente dell’Istituto d’arte e atleta della Galatina Taekwondo Institute, fresca della prima convocazione al Raduno Collegiale Juniores della categoria – 42 kg indetto dalla Federazione Italiana Taekwondo per fine luglio.

“La convocazione in nazionale è per un atleta la soddisfazione più grande – commenta la 15enne –  e molti aspettano questo momento per tutta la vita. Non pensavo di ricevere la chiamata, ma adesso non vedo l’ora di indossare la divisa e dare quanto è nelle mie corde”.

Già argento nel 2018, Maria Elisabetta Negro ha appeso al collo la medaglia d’oro nel campionato italiano di Taekwondo tenutosi a Riccione lo scorso marzo, battendo diverse concorrenti dalle più svariate regioni d’Italia e superando l’atleta sarda Martina Varrucciu in una finale al cardiopalma, vinta con 10 punti di scarto.

La chiamata della Federazione giunge dopo numerosi tornei contornati da vittorie e sconfitte segnanti, superate anche grazie all’aiuto del Maestro Giuseppe Pizzolante, psicologo e commissario tecnico regionale Puglia combattimento, distintosi negli anni d’insegnamento per l’attenzione e la cura prestata all’aspetto emozionale degli atleti.

“L’allenatore deve avere la capacità di accendere la fiamma dello sport nei ragazzi, creare stimoli e pensiero prospettico senza il quale non ci può essere sviluppo e spirito di sacrificio in atleti che altrimenti risulterebbero soltanto sportivi riversi su loro stessi, ma senza scopi di sviluppo nella carriera”, commenta il tecnico, già medaglia d’oro al mondiale hanmadang di Pohang (Korea) nell’ agosto 2014.  “Per uno sportivo, oltre alle competenze tecniche, credo sia fondamentale la capacità di  lavorare per mantenere attiva la  motivazione, attraverso stimoli ad hoc diversi tra un atleta ed un altro in base all’eperienza personale – continua il tecnico”, che si dice soddisfatto della convocazione   soprattutto perché “trattandosi di una disciplina olimpica, la chiamata in un centro in cui si allenano atleti di tanti settori è un modo per mettersi alla prova e comprendere che ci sono i mezzi e gli strumenti per puntare in alto. Ora sta a lei giocare bene le sue carte di fronte allo staff nazionale”.

Una responsabilità cui l’atleta galatinese farà fronte con la tenacia profusa sinora nello sport ma anche nello studio, dove eccelle al pari dei risultati conseguiti nelle gare. “Nonostante mi alleni tutti i giorni per 3-4 ore e vada a correre quando la palestra è chiusa, ho la media più alta della classe – racconta Maria Elisabetta – perché non voglio tralasciare né lo studio, né lo sport“. E quanto a progetti futuri, non manca d’ambizione: “Ora darò il massimo al raduno e tenterò di passare le selezioni, perché l’obiettivo a cui punto maggiormente è rappresentare la nazionale ai campionati europei di Taekwondo”.

 



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