Quando sembrava essersi placato il vento della polemica sollevato dalla copertina che il settimanale Io Spio aveva dedicato alla presunta omosessualità di Emma Marrone, arriva come un fulmine a ciel sereno una lettera aperta di Lidia Borghi – scrittrice, giornalista e, come lei stessa si definisce, donna lesbica – che ha usato parole poco lusinghiere nei confronti della cantante salentina che aveva mal gradito il titolo, scritto nero su bianco, per anticipare il servizio.
«Adesso ve la dico io la verità. La verità è che fate schifo,molto schifo! La verità è che questo paese sta tornando nel Medioevo e l’omosessualità sta diventando un problema da “combattere”» aveva scritto la Brown in un lungo post sui social che aveva ricevuto una valanga di messaggi di solidarietà anche di molti colleghi tra cui la conterranea Alessandra Amoroso.
La Borghi, da attivista per i diritti delle persone LGBTI ha fatto fatica a capire il polverone sollevato dall’artista di Aradeo.
“Forse ti vuoi fare pubblicità”
«Cara Emma, mi chiamo Lidia Borghi, sono una scrittrice e una giornalista, un’attivista per i diritti delle persone LGBTI e una donna lesbica, fra tante altre cose. Ho letto della polemica da te scatenata sul tuo profilo instagram dopo l’uscita sul settimanale IoSpio dell’articolo intitolato “Emma lesbica? Tutta la verità” e ti confesso che non ho capito il perché del polverone che hai sollevato».
Poi l’insinuazione come si legge sul quotidiano Libero che ha riportato lo sfogo della giornalista : «Sembra quasi che tu abbia voluto fare un’operazione di marketing, peraltro meschina qualora così fosse, per guadagnare qualche follower in più che potrebbe acquistare i tuoi dischi o venire ai tuoi concerti. Per dirla in altri termini, la tua rabbia cozza con quei diritti delle persone omo-bi-transessuali che dici di sostenere».
Insomma, secondo la scrittrice l’uscita di Emma, a suo dire poco felice, puzza di bruciato: « Mi spiego meglio: ‘faccio un po’ di caciara, smuovo un po’ le acque dello star system di casa nostra, faccio parlare di me i media e il gioco è fatto’»
La Borghi ha ricordato l’intervista rilasciata un po’ di tempo fa quando Emma dichiarò che se fosse stata lesbica non avrebbe avuto problemi a dirlo. «E qui entro in ballo io: per prima cosa il Medioevo lascialo agli storici, in secondo luogo il termine lesbica ha cominciato a circolare in Italia negli anni Cinquanta come termine dispregiativo nei confronti di quelle schifose donne lascive che vanno contro natura e, ci crederesti? Anche oggi è così per le persone omofobe, ma le donne lesbiche sanno che quella parola è l’unica che le possa definire. Allora mi chiedo – continua – perché nel tuo sfogo via social hai parlato di schifo, di ritorno al suddetto Medioevo e dell’omosessualità come un problema da combattere? È da quel dì che il movimento di liberazione delle persone omosessuali sta combattendo, sì, ma l’omofobia e la parità di diritti».
Il post della bella Emma terminava con un messaggio ben preciso: «Un bacio a tutti gli amici “omosessuali”. Sentitevi liberi sempre e senza nessuna riserva di vivere la vostra vita,i vostri sentimenti e la vostra libertà. Viva l’amore senza pregiudizio. Con i vostri giornali accendiamo il fuoco dell’amore».
«Ce n’era bisogno? – replica la Borghi – Non è che se non glielo dice Emma sono tutte tristi e depresse. Sembra quasi che l’ipocrisia abiti dentro di te».
