Sanremo, Emma Marrone torna all’Ariston. Omaggio dei Negramaro a Lucio Dalla

Emma Marrone e i Negramaro saranno ospiti della terza serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover. La band salentina omaggerà Lucio Dalla, la cantante duetterà con Achille Lauro.

Mancano poche ore alla terza serata del Festival di Sanremo dedicata, come tradizione vuole, alle cover. Sul palco del teatro Ariston, vuoto per la prima volta nella storia della kermesse, si alterneranno tutti i big in gara con un brano storico della canzone italiana, ma c’è grande attesa anche per gli ospiti, soprattutto quelli salentini.

Ci saranno i Negramaro, per la terza volta nella loro carriera. Sono passati 16 anni da quando la band capitanata da Giuliano Sangiorgi si è fatta conoscere al grande pubblico con «Mentre tutto scorre», pezzo eliminato prima di arrivare in finale, ma apprezzato a tal punto che da allora il gruppo non si è più fermato, collezionando un successo dopo l’altro.

Il post di Giuliano Sangiorgi e la felpa verde nella valigia…

E proprio il leader della band salentina ha ricordato quel giorno in un lungo post pubblicato sui social. «Sono sul treno che mi porta a Sanremo. La prima volta fu nel 2005. Con i Negramaro in gara. Avevo una felpa verde, quella solita da tempo addosso e un giubbino di pelle nero comprato “dai polacchi”. Andava molto di moda non essere alla moda a quei tempi, comprare abiti che nessuno poteva avere se non solo tu. E quindi “il mercatino dei polacchi” era una fonte inesauribile di grandi personalità da costruire a forza di jeans strappati, giacche esclusive e odorose di strada e vita, di altri. Si era “cool” solo se si era controtendenza, se non si seguiva la mischia, se si era “indie”, indie davvero, tipo che proprio nessuno ti teneva in considerazione fino al millesimo concerto e i giornalisti parlavano di te con non molto futuro negli occhi e pochissime parole che facevano presagire un talento» ha scritto Giuliano, ricordando la “gavetta” iniziata con le locandine in bianco e nero perché “farla a colori sarebbe costata troppo”.

«Così – si legge – dopo il millesimo concerto scegliemmo di andare a Sanremo. “Siete pazzi!” ci disse Caterina Caselli Sugar, la nostra cara produttrice e amica. “Dopo tutto il lavoro in direzione contraria al mainstream, volete finire nella tana delle tigri”… (…)». E così fecero. Si presentarono a Sanremo, nel tempio della musica. «Per farci vedere da un pubblico gigantesco, una volta per tutte e senza mezze misure, per accorciare le distanze, per sapere se stessimo parlando una lingua comprensibile alle generazioni contemporanee, se stessimo raccontando storie credibili non solo nostre ma aperte a finali che chiunque avrebbe potuto scrivere per sé, per tutto questo e molto altro andammo a Sanremo. Non sentivamo la gara perché la gara in musica è come richiedere un obiettività nel giudizio che proprio nell’arte poco esiste. Una canzone brutta non esiste. Una canzone bella non esiste. Una canzone inutile non resiste. Sentivamo solo che era il momento per capire a cosa potevamo aspirare».

«Potevamo davvero continuare a fare della musica la nostra vita? Avrebbe contato per tante persone o avremmo finto di essere incompresi e avremmo scritto e cantato per i muri delle nostre stanzette, piene di poster e sogni che mai avremmo raggiunto? Avremmo sognato in grande, o avremmo smesso di farlo? Volevamo sapere, avevamo bisogno di sapere.
Non c’erano streaming e numeri da dito compulsivo per avere la possibilità di capirlo senza passare necessariamente dal confronto con il pubblico on the road. E i giovani non erano così agevolati. Anzi… »

«Oggi è cambiato tutto, finalmente… E più sei giovane, più sei forte, più intorno a te non hanno nessun freno a dire cose bellissime e avere elogi da star consumate. Finalmente siamo nel futuro degli anni “60”. La rivoluzione è arrivata! Ci sono finalmente tutte facce nuove e i giornalisti non fanno finta di nulla, anzi… li elogiano, parlano di loro senza paura di sbilanciarsi troppo… Ecco, in questa nuova storia, in questo nuovo viaggio verso Sanremo, sono finalmente felice che le cose siano cambiate. I “big” sono i giovanissimi che si sono fatti sentire in questi ultimi tempi, dei quali hanno scritto intere pagine e senza pudore nel definirli “geni”, rivoluzionari, unici e speciali li hanno finalmente osannati. Ecco, la rivoluzione è arrivata e si chiama musica e la musica non può essere giudicata solo in base a quanta strada hai fatto fino a questo o quel Sanremo… Certo la musica non è nemmeno solo streaming e solitudine da cameretta… Ma questa è tutta un’altra storia e sono certo, che per i concerti, invece, torneranno i vecchi tempi, e in questo caso, ce li meritiamo tutti i vecchi tempi. Giovani e vecchi! Il treno mi dice di alzare il culo e scendere. Una gigantografia dei miei Negramaro
grande quanto un grattacielo, mi accoglie a Milano. Sorrido e non vedo l’ora di raggiungere Sanremo. Ho la felpa verde nella valigia. Quasi quasi la indosso e vado incontro al mio destino, di nuovo».

Un omaggio a Lucio Dalla nel giorno del suo compleanno

I Negramaro, da scaletta, dovrebbero dare il via alla terza serata con un omaggio a Lucio Dalla, non casuale visto che uno dei più amati interpreti della musica italiana è nato il 4 marzo, come recita il titolo di una sua canzone con cui si piazzò al terzo posto proprio al Festival di Sanremo del 1971. Brano che è impossibile non elencare nei suoi indimenticabili successi.

Torna anche Emma Marrone

Presente anche Emma Marrone che ha vestito tutti i ruoli: di concorrente con il brano che poi ha vinto l’ambita statuetta, di “valletta” o meglio di co-conduttrice con Arisa ora in gara. La cantante salentina duetterà con Achille Lauro che, ogni sera, propone uno dei suoi quadri. Stasera un omaggio a Penelope.



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