Da ventidue anni, il Salento aspetta che sia realizzato il raddoppiamento della Strada Statale 275, un’imponente opera pubblica da 288milioni di euro che trasformerà, o avrebbe dovuto trasformare, la Maglie-Santa Maria di Leuca in una lunga lingua d’asfalto a quattro corsie. Ora, l’opera rischia di saltare, almeno per come è stata concepita, e con esso un progetto considerato strategico per una terra che punta a fare del turismo il suo fiore all’occhiello. Proprio per l’importanza che ha per il territorio i riflettori sono tutti puntati sul vertice romano tra il prefetto di Lecce Claudio Palomba, Anas e il direttore generale del settore “Strade e Autostrade” del ministero delle Infrastrutture, previsto per domani, martedì 13 settembre.
Secondo voci di corridoio, non confermate ma neanche smentite, l’intenzione di Anas sarebbe quella di azzerare la procedura e ricominciare da zero con tutto ciò che una simile scelta comporterebbe a livello giudiziario. E anche il Ministro Delrio aveva chiesto di rivedere il progetto e andare avanti sul modello Expo, sotto lo stretto controllo dell’Anticorruzione.
Secondo il Senatore Francesco Bruni e l'Onorevole Roberto Marti di Conservatori e Riformisti che nei giorni scorsi hanno incontrato i lavoratori in agitazione per il rischio cassa integrazione legato al blocco della 275, la riunione deve dare risposte definitive al Salento e alle famiglie che vivono appese ad un filo: «Pretendiamo – si legge nella nota – che Anas e Ministero prendano una posizione, senza trincerarsi dietro ermetiche spiegazioni riferibili ai contenziosi giurisdizionali che hanno costellato il procedimento amministrativo della 275. Ora occorre decidere, scegliere la strada da seguire, è necessario che dalla riunione venga fuori una decisione. Perché l'ennesimo incontro interlocutorio sarebbe un vero e proprio fallimento. C'è un intero territorio, ci sono le popolazioni del capo di Leuca che aspettano questa importante infrastruttura, ci sono centinaia di operai che vorrebbero conoscere il loro destino -concludono – che non si facciano rinvii e distinguo, non c'è più tempo, si decida una volta per tutte».
