Alba service, licenziamento per 30 assistenti sociali. Il sindacato Cobas scrive al Prefetto

Il sindacato Cobas chiede a Provincia di Lecce e Regione Puglia di intervervenire con manovre adeguate e scrive al Prefetto.

Nuova batosta in casa Alba Service. Il sindacato Cobas comunica di aver ricevuto nella giornata di ieri, 9 ottobre 2018, una nota da parte della Partecipata della Provincia di Lecce in cui si attiva la procedura di licenziamento collettivo per 30 unità di personale impiegato nel servizio Assistenti Sociali.

Il sindacato Cobas è sceso subito sul piede di guerra, dando seguito alle continue lotte a favore dei dipendenti. Nella lettera al Prefetto si legge chiaro il disappunto:

“si intende con questa decisione chiudere definitivamente una vicenda che ha visto il sostanziale disinteresse della Provincia di Lecce a trovare una soluzione capace di salvaguardare 30 posti di lavoro ed allo stesso tempo garantire l’erogazione di servizi alle persone in difficoltà, alle comunità, ai soggetti deboli e a rischio di esclusione sociale”.

Per Cobas Lecce la Regione e la Provincia di Lecce si dovevano impegnare a individuare “non soluzioni assistenzialistiche, ma un vero e proprio percorso di valorizzazione delle esperienze di lavoro sociale condotte da Alba Service: servizi sociali nelle scuole, supporto ai Centri per l’Impiego, ai servizi di contrasto alle tossicodipendenze”.

“Le risorse per le politiche sociali sono state progressivamente ridotte nel corso degli anni – si legge ancora nella missiva del sindacato – ed ora ai tagli indiscriminati si aggiunge anche la perdita del lavoro di 30 qualificate professioniste. Le motivazioni che il liquidatore della Società ha addotto nella sua lettera di comunicazione del licenziamento collettivo sono generiche ed inaccettabili”. “La Provincia, in questa vicenda, è sempre stata assente, come se la sorte di tanti lavoratori e la crisi di una società interamente da essa posseduta per il 100% del capitale non la riguardassero affatto, ma anche la Regione deve assumersi la responsabilità di non aver saputo, o voluto, attivare percorsi di reimpiego delle Assistenti Sociali nell’ambito di quelle politiche sociali e del lavoro che sono di specifica competenza regionale”.

Ora il rischio per 30 professionisti è reale e le Istituzioni devono fare la loro parte.

Le proposte del sindacato

“La Regione Puglia ha gli strumenti normativi che consentirebbero di immettere immediatamente le Assistenti Sociali nei piani di rafforzamento dell’operatività dei Centri per l’Impiego; può utilizzare le loro competenze negli Ambiti sociali territoriali; può re-distribuire queste lavoratrici nei servizi socio-sanitari erogati dalle ASL, che soffrono di gravi carenze di organico; può impiegarle per il sostegno scolastico. Le soluzioni ci sono: sinora è mancata la volontà”.

La preoccupazione di Cobas è anche una’altra: “bisogna ragionare in generale per tutto il servizio per non creare discriminazioni tra personale della stessa qualifica ed esporre la società Alba Service a contenziosi che possono pregiudicare tutto il difficile cammino conquistato con enormi sacrifici e sofferenze da tutto il personale di Alba Service”.

Con la missiva il sindacato “ribadisce la possibilità prevista dalla legge di applicare la mobilità delle Assistenti Sociali presso la Regione Puglia, in quanto nessuno dei dipendenti deve perdere il posto di lavoro a tempo indeterminato, come sancito da diverse disposizioni di legge”.



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