Amministrative, a Squinzano è corsa a tre: il centrosinistra converge su Michele Maggio

Spunta il nome di Michele Maggio nella corsa a palazzo, insieme a Mino Miccoli Gianni Marra. Il clima elettorale si fa rovente.

Torniamo sul tema elezioni nel Salento. Dopo i proclami di Mino Miccoli e Gianni Marra per la corsa alla poltrona da primo cittadino di Squinzano, a contendere la fascia tricolore, per l’area di centro sinistra, piomba il nome di Michele Maggio. Così il già sindaco progressista – eletto primo cittadino per la prima volta a soli 27 anni, nel 1993 – torna a farsi strada nel panorama politico squinzanese dopo una serie di trattative che lo hanno indotto a capeggiare quell’area che, dopo la sua uscita, non è più riuscita a riscuotere importanti successi elettorali sul territorio.

A dire la verità il suo nome era già nell’aria e l’ufficialità è arrivata solo nelle scorse ore con alcuni post diffusi sui social dai canali della lista “CAMBIAMENTI – #DireFareCambiare”.

Della sua candidatura se ne saprà di più nei prossimi giorni. Il movimento, infatti, ha comunicato l’intenzione di convocare una conferenza stampa per illustrare ai cittadini e ai simpatizzanti i dettagli di un progetto che ha un po’ scomposto l’entusiasmo dei competitor Miccoli e Marra. Per

Maggio, però, sono stati essenziali due elementi che lo hanno indotto ad accettare la sfida e sono “il disfacimento morale e quello materiale in cui versa la città”.

A Squinzano si prospetta una corsa a tre per contendersi la vittoria per lo scranno più alto in via Matteotti. L’uscente – e candidato – Mino Miccoli è reduce dalle dimissioni dell’assessore Claudio Taurino e della sorella, la consigliera Annarita che, però, a differenza del fratello, ha deciso di rimanere in Consiglio, lasciando solo la maggioranza.

Intanto, il clima elettorale in città si fa sempre più rovente. Nei giorni scorsi infatti alcuni ignoti hanno vandalizzato l’auto del consigliere d’opposizione Lucio Longo parcheggiata in via S.Elia, ricordando quel clima di “terrore” avuto in occasione della campagna elettorale di cinque anni fa, quando a Longo e a Gianni Marra, anche allora candidato sindaco, recapitarono una busta con proiettili e l’intimazione di fare un passo indietro.

di Mattia Chetta



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