Campi scuola al Coni di Santa Rosa senza autorizzazione del Comune. L’ira di Foresio e Rotundo

La X Commissione consiliare di controllo e garanzia ha verificato l’esistenza di campi estivi per 300 ragazzi al campo Coni di Santa Rosa senza alcun atto dirigenziale o delibera della giunta. Perrone investito dalla questione.

«I campi estivi che si svolgono al Coni di Santa Rosa non sono stati autorizzati dal Comune di Lecce». È questa la denuncia forte indirizzata al primo cittadino, Paolo Perrone da Antonio Rotundo e Paolo Foresio, esponenti di spicco del Partito Democratico cittadino.   Secondo quanto  comunicato dal presidente della X commissione consiliare «Controllo della gestione e degli strumenti di programmazione previsti nello statuto» ci sarebbero cinque associazioni che utilizzano il campo Montefusco-Coni di Santa Rosa per lo svolgimento di alcuni campi scuola che coinvolgono circa 300 ragazzi, ma il tutto – stando alla lettera indirizzata al Sindaco da Rotundo – in palese violazione delle norme contenute nel regolamento per l’utilizzo del campo stesso. «Le attività  – si legge nella nota stampa a firma dell’ex parlamentare di sinistra – si svolgono irresponsabilmente senza avere alcun titolo autorizzativo con tutte le conseguenze del caso che ciò comporta. La Commissione ha deciso di attivare immediatamente il Sindaco affinché adotti gli atti di sua competenza, anche e soprattutto a tutela dei ragazzi frequentanti i campi estivi». 
 
Anche il capogruppo Pd alla camera non perde l’occasione di sottolineare la gravità dell’accaduto definendo superficiale la politica con la quale l’amministrazione Perrone gestirebbe gli immobili pubblici.
 
«Non è stata data dal Comune, proprietario della struttura, alcuna autorizzazione a fare i campi estivi né è stato mai indetto un bando di gara rivolto alle associazioni che fossero intenzionate ad organizzarli. Il Coni è una struttura pubblica comunale e, come tutti gli immobili di questo genere, deve essere concessa a terzi secondo criteri chiari e specifici, nel segno della massima trasparenza, in modo da poter garantire pari opportunità a tutti, tanto più se i campi in questione non sono gratuiti ma a pagamento».
 
Insomma, due ordini di problemi secondo gli esponenti della minoranza consiliare: da un lato l’utilizzo di una struttura pubblica senza alcuna autorizzazione e dall’altro il fatto che è molto probabile che siano più delle cinque associazioni che attualmente organizzano i campi all’interno del Coni quelle che vorrebbero farlo, senza riuscirci.  Poiché tali campi non sono gratuiti, ma a pagamento come sottolinea il consigliere Foresio il problema dell’autorizzazione da parte del Comune secondo i criteri di gestione previsti dal regolamento comunale, è ancora più importante.  

«Chiedo, quindi, – con conclude Foresio  – che venga immediatamente ripristinato il rispetto delle regole che non devono sempre essere percepite nella nostra città come delle utopie pari a quelle vagheggiate da Airan Berg nel suo Bid Book per la candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura. In più, mi sembra condizione indispensabile, ogni volta che il governo cittadino decida di dare una simile struttura ad associazioni private ed esterne, garantire un congruo numero di posti per i bambini i cui genitori non possano permettersi di pagare una retta settimanale. L’attenzione per le fasce più deboli della popolazione si dimostra con i fatti e non con le belle e vuote parole. Qui i fatti parlano chiaro: parlano di superficialità, arroganza e disattenzione».    



In questo articolo: