Copertino. Reparto inaugurato nel 2009. Nel 2015 è ancora chiuso

Il reparto di terapia intensiva post operatoria dell’Ospedale di Copertino, inaugurato nel 2009, sette anni dopo è ancora chiuso. Luigi Mazzei ‘spettacolo desolante’.

«Un reparto all’avanguardia, inaugurato nel lontano 2009 e mai attivato: è questo l’emblema della sanità di Michele Emiliano e Nichi Vendola degli ultimi dieci anni». Sono queste le parole al vetriolo del consigliere regionale Luigi Mazzei, che questa mattina ha voluto guardare con i suoi occhi lo stato delle cose all’Ospedale “San Giuseppe” di Copertino.

Nella lunga visita al nosocomio del comune del Santo dei voli, il politico calimerese però non era solo, ma insieme al direttore del presidio e dei medici che gli ha fatto da “Cicerone”. E alla fine dell’ispezione in sordina, usando le sue stesse parole, lo spettacolo è stato desolante «Sei nuovi posti letto che non potranno mai entrare a regime per la loro destinazione iniziale, ovvero per la Terapia intensiva post operatoria perché manca personale a sufficienza».

Siamo abituati spesso a vedere sulle trasmissioni televisive di denuncia tipo Striscia la Notizia casi simili: anziché essere il fiore all’occhiello per un Ospedale, i reparti “fantasma” diventano emblema degli sprechi pubblici e della cattiva attenzione nei confronti della salute dei cittadini sempre più spesso costretti a ricorrere ai cosiddetti viaggi della speranza.
Al San Giuseppe, come racconta il consigliere regionale di Forza Italia, il taglio del nastro fu fatto dall’allora Assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore, assieme al direttore operativo, il dottor Colonna nel lontano 2009. Eppure a distanza di 7 anni, nulla sembra essere cambiato.

 «Non solo ad oggi non è entrato a regime, ma il nuovo piano di riordino li prevede come posti letto per la Rianimazione. Questo, privando il nostro territorio di un servizio essenziale quanto carente, visto che siamo spesso costretti a portare i pazienti a Brindisi».

Infatti, l’ospedale di Gallipoli non può ospitare pazienti dall’esterno e solo il nosocomio di Copertino, essendo codificato, può ricevere coloro che non siano in degenza nella stessa struttura. «Il che fa rabbia, perché oltre allo sperpero di danaro pubblico abbiamo una vasta zona del leccese che non può erogare un servizio indispensabile. Il perché è presto detto: manca il personale. 14 infermieri in servizio  coprono 4 gruppi di Chirurgia Operatoria e di 11 medici solo 7 sono operativi».

Insomma, alla luce di quanto visto con i suoi stessi occhi, Mazzei non può far altro che chiedere all’assessore Pentassuglia e al centrosinistra tutto di fare uno sforzo e di evitare capriole e proclami di fine mandato.
 
«I cittadini si rispettano – conclude il consigliere regionale – ed episodi di sperperi come questi sono una vergogna, offendendo i sacrifici che Pd e Sel richiedono da anni ai pugliesi, imponendo le tasse regionali più alte d’Italia».



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