Da Sindaco a Sindaco. Lino Guido scrive a Matteo Renzi

Il primo cittadino del Comune alle porte di Lecce ha scritto al Presidente del Consiglio per proporre una strategia economica finalizzata a dare fiato ai territori e per incentivare l’occupazione

Dalla rinegoziazione dei mutui delle Pubbliche Amministrazioni le risorse per il lavoro” si chiama così la proposta che il sindaco di Monteroni di Lecce Pasquale Giorgio Guido ha indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi e al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Una missiva accorata e ricca di spunti economico-commerciali, frutto anche della speciale competenza professionale del Sindaco del Comune alle porte della Firenze del Sud, noto dottore commercialista.
Adesso si tratta di capire se ed in che misura l'ex Sindaco della città del Giglio vorrà o potrà tener conto dei suggerimenti che ha voluto estendergli, quasi da ex collega, il sindaco della piccola Monteroni.

Di seguito la missiva di Lino Guido

Preg.mo Presidente del Consiglio e preg.mo Ministro dell’Economia,
sono conscio di formulare una proposta concreta a persone caratterizzate dai  tratti distintivi “del Fare”, uomini delle Istituzioni capaci di dare quella concretezza all’azione politica auspicata dai nostri cittadini stanchi di una politica che si adagia a discutere  su se stessa ed incapace di dare prospettive in un futuro migliore.
Da tempo i Comuni, al pari delle altre autonomie locali, sono al centro di continui tagli di natura finanziaria diretti ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi di stabilità finanziaria richiesti dalla Comunità Europea. Le misure  adottate negli ultimi anni hanno comportato una sensibile riduzione delle risorse statali trasferite, compensate solo parzialmente dallo sblocco della leva fiscale operato con l'avvio del federalismo municipale. D'altro canto, la crisi incalzante che attraversa il Paese e che ha avuto effetti devastanti, in particolare  sulle aree meno sviluppate, impedisce di utilizzare appieno la leva fiscale, in quanto un eventuale incremento della pressione fiscale locale da un lato non sortirebbe gli effetti sperati in termini di maggior gettito, dall'altro finirebbe con l'impoverire ancor di più territori già in forte sofferenza.

Sig. Presidente, le azioni di governo da Lei annunciate esprimono precipuamente la volontà di rompere con il recente passato, attraverso l'adozione di provvedimenti choc che guardano con maggiore ottimismo al futuro e consentono di superare le paure che da tempo attanagliano il paese. Sono frasi che denotano ancora i tratti distintivi di chi è abituato alla dura quotidianità da Sindaco che impone provvedimenti immediati ed urgenti per risolvere i problemi.

Ecco perche io, da sindaco di Monteroni di Lecce, una cittadella universitaria a pochi passi dalla Firenze del Sud  vivo, come tanti altri amministratori, in un contesto di difficoltà che però  non mi induce  all'autocommiserazione, ma che mi spinge a farLe una proposta utile in tempi brevissimi a far reperire, agli Enti più prossimi al cittadino,  quelle risorse necessarie a dare fiducia ai tantissimi uomini e donne di ogni età che aspettano proposte concrete dalla politica.

RINEGOZIARE I MUTUI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI VINCOLANDO LE RISORSE RISPARMIATE AD INTERVENTI PER FINANZIARE TIROCINI FORMATIVI, SALARI D’INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO PER I GIOVANI E LE DONNE , LA RICERCA UNIVERSITARIA ED AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE

Ecco la mia proposta.
La maggior parte dei Comuni ha in essere finanziamenti in corso di ammortamento con la Cassa Depositi e Prestiti contratti in anni in cui le risorse centrali trasferite ai Comuni erano ben più cospicue. Oggi, con la riduzione dei trasferimenti statali  gli oneri sostenuti per il rimborso di detti  prestiti sono al momento assolutamente insostenibili, sottraendo risorse che potrebbero ben altrimenti essere utilizzate.
Con una netta inversione di tendenza rispetto alle politiche degli ultimi anni, sarebbe opportuno consentire la rinegoziazione di tali prestiti, con un’estensione del periodo di ammortamento e le somme (svariati miliardi di Euro) che si verrebbero a risparmiare annualmente per i conseguenti minori oneri di rimborso, dovrebbero, in pari ammontare, essere vincolate ad interventi diretti a sostenere l’ingresso di uomini, giovani e donne nel mondo del lavoro ed aiutare le  imprese che ciò rendono possibile.

In questo modo si potrebbe anche ipotizzare ed affiancare 

  • un rafforzamento delle garanzie patrimoniali per il rimborso di detti finanziamenti alla Cassa Depositi e Prestiti, in cambio di questa rinegoziazione,  che rafforzerebbe patrimonialmente la solidità dell’ente e ne migliorerebbe l’outlook di breve-medio periodo.
  • un’immissione secca di nuova economia nel circuito sociale che portando a nuovi consumi compenserebbe dal lato dell’aumento della produttività la riduzione del rientro dell’indebitamento pubblico al fine di mantenere inalterati gli impegni con l’Europa

Pregiatissimi, ritengo questa proposta un atto di fiducia verso le nuove generazioni che possono finalmente intravedere atti concreti, immediati  di una politica del fare che è propria delle Vostre personalità che potrebbe supportare nel brevissimo periodo quel percorso di medio termine delle riforme costituzionali necessarie per ammodernare la nostra beneamata Italia.