“Rivedere e correggere il Decreto sull’Università”.I parlamentari pugliesi del Partito Democratico Salvatore Capone e Teresa Bellanova, scrivono una lettera al Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza e al Ministro Saccomanni.
Lo scorso cinque novembre si è svolta, presso l’Università del Salento, la prima conferenza stampa del nuovo Rettore Vincenzo Zara. Argomento centrale dell’incontro, il Decreto Ministeriale, approvato ad agosto e pubblicato il 17 ottobre scorso, sulla ripartizione dei punti organico 2013 da cui dipendono i nuovi inserimenti nelle università italiane.
Per scongiurare il rischio che, come hanno affermato in coro i Rettori delle Università pugliesi e molisana, il decreto stremi e colpisca al cuore il sistema universitario delle regioni meridionali, penalizzando peraltro luoghi di eccellenza della ricerca e della formazione, i parlamentari pugliesi del Partito Democratico Salvatore Capone e Teresa Bellanova, hanno scritto una lettera al Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza e al Ministro Saccomanni.
Raccogliendo il “profondo senso di sgomento e disorientamento, nonché di protesta, nelle Università meridionali della Puglia e del Molise”, i due firmatari prendono le mosse dai contenuti delle conferenze stampa svoltesi simultaneamente nelle sedi universitarie, e dal Documento già inviato dai Rettori alla Ministra.
“Non vale dunque sintetizzare i contenuti del Documento – rendono noto – né esplicitarli ulteriormente. Vale, però, una riflessione più ampia e complessiva sul ruolo e sul senso dell’Istituzione Università nel nostro Paese, a maggior ragione nelle regioni meridionali liddove, negli anni, le stesse Istituzioni Universitarie hanno, sul campo e risultati alla mano, maturato l’attenzione e il riconoscimento di prestigiosi e autorevoli Osservatori Nazionali e Internazionali, vantando il raggiungimento, in numerosi segmenti, di standard d’eccellenza. Un ruolo strategico e di volano territoriale che, soprattutto in un momento di crisi e difficoltà come l’attuale, non può e non deve essere ferito o limitato, a meno di non voler ferire e colpire duramente anche i sistemi territoriali di riferimento”.
“Lungi dal ritenere di essere di fronte ad un’offensiva del Nord contro il sud – concludono- ci preme sollecitare estrema attenzione sul contraccolpo che i punti contestati dai Rettori, se non emendati o adeguatamente corretti, potrebbe causare, pena, come hanno avuto modo di denunciare gli stessi Rettori, e hanno sottolineato le rappresentanze studentesche, il declino irrefrenabile e irreversibile dell’Università pubblica nelle nostre Regioni”.
