Ricapitolando, cinque assessori sono stati scelti tra una rosa di dieci nomi dagli iscritti alle cosiddette ‘Sagre del programma’: Giovanni Giannini, ai Trasporti e lavori pubblici, Raffaele Piemontese, al Bilancio, Giovanni Liviano all’Industria turistica e culturale, Sebastiano Leo alla Formazione e lavoro e Totò Negro al welfare. Due ‘esterni’ sono stati nominati direttamente da Michele Emiliano: si tratta di Loredana Capone, che si occuperà di Sviluppo economico come nella precedente Giunta Vendola, e di Anna Maria Curcuruto, già dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Bari e ora alla Pianificazione territoriale. Tre consigliere del Movimento 5 Stelle, invece, sono state nominate ‘inaspettatamente’ e a loro insaputa.
«Mi auguro che accettino. Con loro non ci siamo incontrati, quindi non ci sarà il sospetto di 'inciucio'. Per queste nomine mi sono basato sul curriculum» ha dichiarato il presidente della Regione Puglia annunciando i ‘vincitori’ scelti dal popolo delle sagre. Ma loro, le dirette interessate, Rosa Barone all'Agricoltura, Viviana Guadini alle Risorse umane e Antonella Laricchia all'Ambiente non solo si sono subito affrettate a rifiutare l’invito, ma hanno commentato il gesto come «un atto di una violenza istituzionale inaudita nei confronti di tutti i pugliesi».
«Inutile ribadire – scrivono in una nota le pentastellate rispedendo, dopo la sorpresa iniziale, la proposta al mittente – che rifiuteremo il compromesso dietro questi incarichi come tutti d’altronde sanno da oltre un mese e lo faremo sicuramente con ancora meno dubbi del passato. Questo è il tempo per il lavoro serio, come quello che stiamo già facendo per migliorare finalmente la nostra regione: non abbiamo intenzione di vendere il nostro silenzio in cambio di poltrone e piuttosto attendiamo lui, il suo partito e le sue sedicenti aperture al M5S alla prova dei voti quando si tratterà di votare gli incarichi di garanzia e di controllo per le quali abbiamo già dato la nostra disponibilità: Presidenza del Consiglio Regionale e Presidenza delle Commissioni Ambiente e Bilancio. Lì vedremo se vorrà rispettare la volontà dei cittadini dandoci la possibilità di controllare in modo trasparente l’operato del suo governo e se dirà per l'ennesima volta “no” dovrà spiegarlo non solo a noi ma a tutti i pugliesi».
«Questa notizia che, come se fosse normale apprendiamo dalla stampa a riprova del fatto che si tratta solo di un banale "fuoco d'artificio mediatico" che da un lato ci fa sorridere e dall'altro ci preoccupa molto e forse dovrebbe preoccupare tutti i pugliesi. Con questo gesto Emiliano – si legge nel comunicato stampa giunto in redazione – ha fatto capire a tutti come intende governare in questi cinque anni: senza il minimo rispetto per nessuno ed infischiandosene della volontà nostra che garbatamente abbiamo più volte risposto alla sua offerta e di quella dei cittadini, anche suoi elettori, espressa dal mandato elettorale, che poco più di un mese fa hanno scelto di essere governati dal suo partito e di affidare il controllo del suo operato alla principale forza di opposizione, il Movimento 5 Stelle».
«Non esiste – ha replicato il Governatore pugliese incalzato dai giornalisti che gli chiedevano se avesse un piano B – perché adempiere alla chiamata della propria Regione e del presidente è un dovere». Poi l’appello a mezzo stampa per le pentastellate «affinché accettino anche al fine anche di tutelare parità di genere».
Quel che è certo, al momento, è che la prima giunta è convocata venerdì mattina a Taranto.
Emiliano a sorpresa nomina assessori tre ‘grilline’ che rifiutano…ancora!
Michele Emiliano sorprende tutti e nomina assessori le tre pentastellate elette in Consiglio regionale: Rosa Barone, Antonella Laricchia e Viviana Guarini, ma le grilline rifiutano l’offerta ‘non vendiamo il silenzio in cambio di poltrone’.