‘Emiliano, occupati della salute dei pugliesi’, a Lecce un presidio dei sindacati sulla sanitÃ

Giunge anche nel capoluogo salentino la proposta unitaria, rivolta al governo regionale, riguardante la sanità pugliese. I sindacati leccesi di CGIL, CISL e UIL stamattina in Piazza Filippo Bottazzi con lo slogan ‘Emiliano, occupati della salute dei cittadini’.

Secondo i sindacati, manca una visione ed una strategia politica e sociale nel programma operativo. L’offerta sanitaria – sostengono – continua ad essere carente e sembra rispondere solo a logiche economiche, senza risolvere adeguatamente i bisogni di salute dei cittadini pugliesi. Si basa su queste ragioni d’essere la vertenza per la sanità che, dopo il primo appuntamento tenutosi lo scorso 6 Dicembre a Casarano (presso il presidio ospedaliero ed al mercato comunale), raggiunge oggi il capoluogo salentino in Piazza Filippo Bottazzi, a due passi dall’ex “Vito Fazzi”. Un presidio – che porta lo slogan “Emiliano, occupati della salute dei pugliesi” – messo in piedi dalle segreterie generali della Cgil, Cisl e Uil, insieme con le segreterie di Funzione pubblica e pensionati. La richiesta al governo regionale è, dunque, semplice e diretta: riprogettare il “Programma operativo 2016-2018” per  riqualificare l’offerta di prestazioni sanitarie in modo da soddisfare i bisogni di salute che esprimono i singoli territori, diminuire la mobilità passiva e liste di attesa.

Ed anche le sigle leccesi hanno voluto organizzare alcune iniziative unitarie sul territorio per prepararsi alla grande mobilitazione regionale che si terrà a Bari il 12 dicembre. Chiude il ciclo di appuntament il presidio di sabato, 10 dicembre, a Porta Rudiae dalle 18.00 alle 21.00.

Chiedono, inoltre, che si riprogrammi l’offerta sanitaria proponendo un Piano di riordino che:

  • riqualifichi la spesa di beni e servizi combattendo sprechi;
  • riequilibri su base territoriale il numero dei posti letto della rete ospedaliera;
  • riorganizzi e rifondi la medicina territoriale, riconvertendo contestualmente gli ospedali chiusi e da chiudere in presidi territoriali di assistenza;
  • preveda un intervento straordinario di assunzione di personale sanitario, per far fronte ai 5.000 posti vacanti;
  •  abbatta le liste di attesa con progetti finalizzati e verificabili;
  •  acceleri le procedure sulla centrale unica degli acquisti e ridisegni la sanità privata;
  • riduca la mobilità passiva elevando i punti di eccellenza.



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