Il presidente dell’Ato Lecce, Paolo Perrone, ha convocato l’assemblea dei sindaci nell’aula consiliare di Palazzo Carafa. E’ scontro sui fondi regionali per il compostaggio industriale
Mattinata d’assemblea questa mattina per i sindaci dell’ Ambito Territoriale Ottimale di Lecce.
All'ordine del giorno sono state la modifica del regolamento degli Uffici e dei Servizi per il funzionamento dell'Ufficio di Presidenza A.T.O. Provincia di Lecce; determinazioni sui fondi del PO FESR 2007/2013 e la delibera C1PE 70/2012, relativi all’ammodernamento e alla rifunzionalizzazione dell’impiantistica; le comunicazioni del Presidente rispetto alla richiesta relativa al pagamento e alla revisione della tariffa agli indici ISTAT da parte di Ambiente e Sviluppo e, infine, l’approvazione della tariffa per l’anno 2014 per l'impianto di biostabilizzazione di Cavallino.
La riunione è stata infuocata anche perchè in ballo ci sono 13 milioni di euro destinati dalla Regione al compostaggio industriale. Al momento, pare che l’unico impianto che riceverà i fondi sarà quello di Cavallino. E’ battaglia, invece, su Ugento, Galatina, Tricase e Leverano.
La proposta di Perrone è stata chiara, ovvero quella di dividere i fondi regionali sulla base della quantità di rifiuti prodotti dai tre ex ambiti, al fine di convertire le attuali piattaforme di Cavallino e Ugento in impianti di compostaggio e costruire un impianto nel territorio dell’Ato Lecce 2. Ma i dubbi e le perplessità non sono mancati.
A sollevare, tra i primi, le proprie eccezioni è stato il sindaco di Corigliano D’Otranto, Ada Fiore, per la quale Cavallino e Ugento sarebbero già da soli sufficienti per la provincia di Lecce, mentre il bio stabilizzatore di Poggiardo potrebbe essere convertito per la frazione secca. Ma Poggiardo non condivide. E nemmeno Ugento.
Insomma, la questione rifiuti si complica, gli impianti già esistenti si candidano per l’ammodernamento, ma non ci stanno a pagare le spese di un piano poco razionale per servire il territorio. Al presidente
Perrone oggi non è rimasto altro che mettere a votazione il finanziamento da 5milioni e 850mila euro per l’impianto di Cavallino. Unico punto che ha messo d’accordo la maggioranza.
Tutto è rinviato alle prossime riunioni, anche se il tempo stringe e da Bari non mancano le sollecitazioni.