Il Piano UE sui migranti fa acqua. E in Salento da Giugno potrà essere emergenza

La relazione della Commissione Europea sul flusso dei migranti e la gestione dello stesso da parte dei Paesi dell’Unione disegna contorni poco felici per quanto riguarda l’Italia e i territori d’approdo come il Salento. A Giugno potrebbe essere emergenza.

La relazione della Commissione Europea il cui contenuto è stato diffuso in queste ore è netta e gelida: il piano Ue sui migranti ha fatto flop. "Ancora una volta, gli sforzi in materia di ricollocazione sono stati compiuti solo da alcuni Stati membri e Stati associati Schengen" scrive la Commissione.

A quanto si apprende dai dati, in Grecia e in Italia fino ad oggi sono stati ricollocati in altri Paesi Ue soltanto 1500 migranti sui 20mila previsti entro il mese in corso.

A preoccupare è il miglioramento delle condizioni meteorologiche con la bella stagione, cosa che consente l’attraversamento del mare senza particolari problemi.

Dall’UE si parla di “picchi degli arrivi”, anche alla luce degli ultimi sbarchi, come quello avvenuto  a Santa Maria di Leuca, secondo le nuove rotte dell’immigrazione e che da giugno potrebbero far registrare una nuova emergenza, come quella già vissuta tempo fa.

La capacità disponibile degli hotspot operativi non è sufficiente per i mesi estivi – dicono dall'Europa – di conseguenza, l’Italia ha identificato altri luoghi destinati ad ospitare hotspot, che dovrebbero essere aperti in estate".

Nella sua relazione, la Commissione fa una precisa raccomandazione al governo italiano: quella di rendere operativi in toto gli hotspot di Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto, oltre che crearne di nuovi, anche "mobili".

A far suonare il campanello d’allarme, ad esempio la barca arrivata in Salento con a bordo 52 migranti di nazionalità afghana, pakistana, siriana e somala. Tra gli occupanti del natante anche 21 minori.

Insomma, una realtà che potrebbe diventare quotidiana dopo la chiusura delle frontiere in Macedonia e Ungheria, proprio come aveva allertato tempo fa il comandante della missione italiana in Kosovo, Luigi Maglietta.  

Secondo quanto si apprende da fonti stampa, dal Kosovo sarebbero partiti circa 300 militanti islamisti che potrebbero utilizzare le imbarcazioni colme di immigrati per raggiungere l’ Italia attraverso le coste del Salento.



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