Una campagna elettorale che non poteva iniziare nel modo più difficile, ma era prevedibile. Tra grandi esclusi e scelte non condivise sui territori, anche in area centrosinistra si registrano malcontenti e strappi.
Se in Forza Italia il caos liste ha provocato rotture importanti, anche in casa PD non scherzano.
Le liste pugliesi
Se vogliamo concentrarci sulla Puglia, le scelte sono state inevitabilmente dettate dall’appartenenza a questa o a quella corrente interna, possiamo dire anche dall’influenza del Presidente della Regione e capo di Fronte Democratico, Michele Emiliano, che ha voluto affermare almeno in regione la sua leadership.
I mal di pancia non sono stati pochi: ricordiamo l’atto dimostrativo nella sede del coordinamento provinciale di Taranto di via Principe Amedeo dove è in atto il presidio di alcuni iscritti che protestano contro la candidatura del segretario provinciale di Bari Ubaldo Pagano (dal Fronte Dem del governatore Emiliano), che correrà da capolista nel collegio Taranto-Brindisi-Monopoli a scapito del parlamentare uscente, tarantino, Ludovico Vico (della corrente del ministro Martina).
La nota del PD leccese
Fanno sentire la propria voce anche dalla segreteria Provinciale del Partito Democratico di Lecce che in una nota giunta nelle redazioni ieri sera “si dissocia dal Presidente Michele Emiliano, il quale continua, anche in una fase che dovrebbe vedere unito l’elettorato di centrosinistra contro destre e populismi, a ricostruire in modo fantasioso, pretestuoso e incomprensibile scelte di sintesi nella composizione delle liste in vista delle prossime elezioni politiche”. Si legge ancora “ Al contrario di quanto dichiarato dal Presidente, non esiste nessun rapporto tra i temi regionali quali Ilva o decarbonizzazione con le scelte delle candidature per le prossime elezioni politiche, legate come molti sanno a ragioni di equilibri di corrente che hanno coinvolto tutti i rappresentanti di ogni partito e di ogni corrente. Ribadendo la solidarietà e il ringraziamento ai parlamentari uscenti e a tutti
coloro i quali hanno lavorato per il governo del Paese in una fase storica delicata, auspico un atteggiamento responsabile e serio da parte di tutte le anime di un partito plurale, progressista e democratico”. Le dichiarazioni sono a firma di Ippazio Antonio Morciano, segretario provinciale di Lecce.
Insomma, da destra a sinistra gli esclusi e i loro sostenitori non stanno zitti.
I collegi uninominali della Camera
Al collegio di Lecce città è stato recuperato in extremis il deputato uscente Salvatore Capone. Gli altri collegi della provincia sono stati affidati a Sergio Blasi (Nardò-Maglie) e Ada Fiore (Casarano). Lucio Lonoce è il candidato del collegio di Taranto. Il collegio di Francavilla Fontana (che comprende alcuni comuni della zona di Manduria) è stato assegnato all’uscente Elisa Mariano, mentre in quello di Brindisi-Ostuni-Fasano giocherà le sue carte l’ex consigliere regionale Giovanni Epifani. Il collegio di Martina Franca è stato assegnato a Donato Pentassuglia. Rosario Cusmai a San Severo, Michele Bordo a Cerignola e Natalia Azzarone a Foggia.
I collegi plurinominali della Camera
Al primo posto nel collegio plurinominale di Taranto, il segretario provinciale del Pd di Bari, Ubaldo Pagano. Francesco Boccia, altro candidato indicato da Emiliano, collocato come capolista nel collegio plurinominale di Lecce-Casarano-Nardò, seguito da Paola Povero, Raffaele Pappadà e Lavinia Puzzovio.
Al Senato
Il Pd nei collegi del Senato schiera Salvatore Campanelli, Elena Gentile, Fabiano Amati, Dario Stefano, Teresa Bellanova, Maria Grazia Cascarano e Massimo Russo.
