Il Governatore pugliese strizza l’occhio al Movimento Cinque Stelle. E lo fa sostenendo che «se il Partito Democratico non dovesse essere il primo partito, dovrebbe dare il suo sostegno a un eventuale Governo guidato da Luigi Di Maio».
Mai come in questa tornata elettorale in cui per la prima volta si vota con la nuova legge elettorale – il Rosatellum bis – è difficile fare previsioni: il rischio è che nessun schieramento riesca a raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi. Senza i ‘numeri’ sarà impossibile per una lista o coalizione formare un Governo. “Calcoli” effettuati anche da Michele Emiliano che, durante un’intervista a Telenorba, ha parlato delle possibili alleanze post-voto.
«Se il Pd non dovesse essere il primo partito e l’incarico dovesse essere dato al M5s – ha aggiunto – non voglio pensare ad altre ipotesi. Siccome sarà un Governo di emergenza perché nessuno avrà la maggioranza assoluta, bisognerà far in modo che il gruppo che riceverà l’incarico possa formare un governo».
Un’ipotesi non tanto remota. Il Partito Democratico che ha fortemente voluto la legge elettorale rischia essere penalizzato dal meccanismo di attribuzione dei seggi. Come tanto è stato detto (e scritto) sul fatto che i Cinque Stelle siano probabilmente la forza politica che pagherà il prezzo più caro del Rosatellum. Stesse difficoltà sono vissute in casa centrodestra. Per questo pensare a eventuali “prove di dialogo” non è cosi sbagliato.
L’uscita di Emiliano, però, non è piaciuta all’ex ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda che ha scelto Twitter per attaccare il Governatore barese che, già in passato, aveva teso la mano ai pentastellati: «Sostengo la coalizione di centrosinistra andando in giro a spiegare che abbiamo bisogno di una classe dirigente seria. Ma ogni volta che vedo una dichiarazione di Michele Emiliano la determinazione vacilla. Non comprendo cosa c’entri con il Pd».
Sostengo appassionatamente la coalizione di centro sinistra andando in giro a spiegare che abbiamo bisogno di una classe dirigente seria. Ma ogni volta che vedo una dichiarazione di @micheleemiliano la determinazione vacilla. Non comprendo cosa c’entri con il @pdnetwork https://t.co/rTS1DMh3Se
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 23 febbraio 2018
