‘Non saremo marginali’, Ruggeri prenota due posti nella Giunta Emiliano. Sarà la volta di Totò Negro

Le consultazioni del neo-governatore di Puglia Michele Emiliano stanno facendo venire qualche nodo al pettine. I Popolari non ci stanno a passare per ruota di scorta della maggioranza e Ruggeri chiede visibilità.

Nessun litigio interno e tantomeno divergenze di vedute con Michele Emiliano. Ci tiene a precisarlo in un comunicato stampa abbastanza ‘sbottonato’, visto il suo solito aplomb, Totò Ruggeri, coordinatore regionale dei Popolari per la Puglia.

Del resto era prevedibile che l’ex senatore scendesse in campo in maniera pesante nel momento in cui Michele Emiliano si accinge a chiudere il cerchio, qualche giorno dopo la sua proclamazione a Governatore, per la costituzione della nuova giunta regionale del cosiddetto ‘dopo-Vendola’. Era logico che Ruggeri intervenisse e vendesse cara la pelle dei Popolari perché sempre quando si arriva in questi frangenti ogni forza politica prova a tirare acqua al proprio mulino e chiedere maggiore rappresentanza nell’esecutivo che sarà varato.

Il Pd si ritiene a buon diritto il partito ‘cardine’della coalizione quindi vuole avere adeguata rappresentanza; le liste del presidente hanno fatto un figurone, perciò è chiaro che gli eletti chiedano il salto dal Consiglio alla Giunta; la sinistra vendoliana rivendica la sua insostituibilità ed i Popolari ricordano di aver contribuito allo sfondamento al centro della coalizione (anche se bisogna ammettere che nelle scorse elezioni il centrosinistra ha vinto facile, vista la volontà del centrodestra di autoescludersi con la doppia candidatura presidenziale della Poli Bortone con Forza Italia e di Schittulli con i fittiani).

A ciò si deve aggiungere il protagonismo del presidente Emiliano, tipo che non accetta diktat partitici e che rivendica le sue credenziali di capo dell’esecutivo. Dopo aver consultato tutte le forze si sentirà libero di scegliere la propria squadra, utilizzando criteri ‘lontani e distanti’ dal vecchio ma mai accantonato Manuale Cencelli e provando a portare in auge la logica della parità di genere che di fatto agiterebbe le acque in un Consiglio tutto al maschile aprendo la porta ai temuti assessori esterni.

 “L’incontro di ieri ci ha lasciati soddisfatti e si è svolto in piena sintonia con quelle motivazioni che ci avevano portato già a novembre scorso con il presidente Emiliano ad un’alleanza di centro-sinistra, realizzata per dare vita ad una nuova amministrazione che andasse oltre quella di “sinistra” del governo Vendola, coerente con quanto sta avvenendo nel governo nazionale. Non riusciamo perciò a comprendere i tentativi di sminuire il ruolo politico dei centristi; va osservato che il centro-sinistra “classico”, tanto caro a qualche autorevole esponente dell’attuale maggioranza, pur vincendo per la terza volta in Puglia, ha sempre perso la competizione delle politiche nella nostra regione, relegandola in una posizione marginale a livello nazionale. Per tali ragioni ci sentiamo in sintonia con il progetto del presidente Emiliano di allargare la coalizione al centro e siamo certi che il ruolo dei Popolari non sarà marginale nella legislatura che sta per aprirsi.”

Più chiaro di così si muore. E per non lasciare sul tappeto ulteriori dubbi, Salvatore Ruggeri dà al nuovo presidente nomi e cognomi dei suoi candidati in Giunta e perfino il ruolo al quale dovrebbero e potrebbero ambire.

Sui nomi non ci sono dubbi: “A tal proposito ribadiamo di avere consegnato al presidente la disponibilità per l’ingresso in giunta dei nostri due consiglieri uscenti, privilegiando in tal modo l’impegno e l’esperienza maturata negli ultimi cinque anni.” L’identikit del salentino Totò Negro e del barese Peppino Longo è bello e fatta.

Quanto poi ai ruoli, il ordinatore regionale dei popolari non fa mistero: “Quanto alla vicepresidenza, ribadiamo di non avere accampato alcuna pretesa ma, sempre nel rispetto delle prerogative del presidente, ci permettiamo di osservare che sarebbe inopportuno che tutte le massime cariche istituzionali (presidenza, vice presidenza della Giunta e presidenza del Consiglio), siano appannaggio solamente dei partiti di sinistra”. 



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