Poca trasparenza nelle politiche ambientali, i Cinque Stelle attaccano Vendola e Pd

Dura presa di posizione della candidata governatrice del M5S, Antonella Laricchia, che evidenzia come il sito internet della Regione Puglia che dovrebbe rendicontare lo status della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti non sia aggiornato da mesi.

Regionali 2015, si comincia a fare sul serio dopo tante schermaglie in tutti gli schieramenti. Si comincia finalmente a parlare di temi concreti, di temi che stanno a cuore ai cittadini e i Cinque Stelle scendono in campo in maniera determinata contro la politica ambientale della Regione Puglia guidata da Nichi Vendola, visto che proprio l’ambiente sarà uno dei temi principali sui quali i vari candidati governatori si giocheranno il consenso e quindi il voto dei pugliesi.
 
Antonella Laricchia, candidata governatrice di Puglia per i grillini, attacca a testa bassa la scarsa trasparenza del sito regionale sul quale dovrebbero essere pubblicati i dai relativi alla quantità e qualità dei rifiuti raccolti in puglia e soprattutto sulle percentuali di differenziata raccolti dai comuni della regione.
 
“Da oramai cinque mesi – esordisce la pentastellata – non si conoscono più i quantitativi di rifiuti raccolti in Puglia, né le percentuali di raccolta differenziata raggiunte dai singoli Comuni né, tantomeno, quali siano gli impianti dove vengono conferiti e smaltiti i rifiuti. Il sito web regionale www.rifiutiebonifica.puglia.it dove vengono raccolti i dati paese per paese, non riporta infatti alcun dato per il 2015. Si tratta di una gravissima mancanza di trasparenza da parte dell’ente regionale guidato da Vendola e dal PD”.
 
La gestione dei rifiuti ovviamente si incanala su un doppio binario di problematiche: da un lato il fattore ambientale e quindi la qualità della vita presente e futura dei pugliesi. Dall’altro, però, e non cosa trascurabile, c’è da aggiungere la questione economica, poiché il mancato raggiungimento da parte dei comuni di percentuali di differenziata previste dalla legge, comporta l’applicazione della famosa e famigerata ecotassa che tanto pesa sulle tasche dei cittadini, che già avvertono in tutti i settori dell’economia il morso della crisi e si risparmierebbero volentieri quella tassa così pesante.
 
Il settore dei rifiuti, inoltre, in questi anni si è dimostrato anche quello più permeabile alle infiltrazioni mafiose, e quindi avere trasparenza in tutta la filiera amministrativa e organizzativa diventa assolutamente indispensabile, dicono dal movimento di Beppe Grillo.
 
La Puglia è una regione dove il business dei rifiuti, oltre ad aver creato dei grandissimi problemi a livello ambientale a causa di anni di nefandezze politiche, si è troppo spesso legata ad attività illecite. Per questo – continua Antonella Laricchia (M5S) – la mancanza di trasparenza non fa nient’altro che aumentare i timori che i comportamenti non leciti possano proliferare, soprattutto in questo periodo dove si sta procedendo al rinnovo dei bandi di gare per l’assegnazione dei servizi”.
 
I Cinque Stelle, infine, passano dalla protesta alla proposta e spiegano in maniera puntuale la loro strategia programmatica nel comparto ambientale in caso di vittoria, una vittoria che al momento sembra essere impossibile visto il netto vantaggio – certificato da più sondaggi – che Michele Emiliano sembra aver raccolto su tutti gli inseguitori, ma è chiaro che per i Cinquestelle incalzare il governatore in pectore e sperare in un ribaltamento dei pronostici, contro ogni previsione, sembra essere qualcosa più di un auspicio: “Quello che realizzeremo una volta alla guida della Puglia, come previsto dal nostro programma, sono l’attuazione della ‘Strategia Rifiuti Zero’, vera e propria realtà in tante parti d’Italia e del mondo, e la tariffazione puntuale che permetterà ai cittadini – spiega la candidata Presidente 5 Stelle – di pagare in maniera corrispondente a quanto si consuma, seguendo il principio che ‘chi più inquina, più paga’. Solo così abbatteremo uno dei costi maggiori per le casse regionali, ripulendolo dal malaffare e dagli sprechi e creando, al contempo, numerosi posti di lavoro, semplicemente usando più sapientemente i fondi a disposizione, senza aumentare la tassazione”.



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