La diatriba interna tra l’ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto e Silvio Berlusconi potrebbe sciogliersi a breve, perché tra qualche ora, precisamente domani, scade l’ultimatum lanciato a Forza Italia da Francesco Schittulli, il candidato in pectore per il centrodestra per la Regione Puglia. L’oncologo barese chiede, in pratica, che siano ricandidati tutti i consiglieri fittiani uscenti.
L’europarlamentare magliese, intanto, torna a parlare e ribadisce chiaramente la sua posizione e le sue idee, come molto tranquillamente torna a dire di non essere disposto a fare passi indietro: “Il mio obiettivo è quello di un centrodestra unito all’interno del quale ciascuno può dare il proprio contributo. È inimmaginabile che chi esprime un pensiero diverso, possa essere escluso dalla vita di un partito o dalla vita di una coalizione”.
Da Forza Italia, intanto, fanno filtrare una certa disponibilità al dialogo, ma rispondono che garanzie non ce ne sono per nessuno. “Il lavoro che abbiamo immaginato è quello di accogliere l’appello di Schittulli che ha indicato due questioni: la prima è quella di liste forti e competitive. Quindi è inimmaginabile che Forza Italia possa escludere consiglieri comunali uscenti o amministratori che vogliono dare il loro contributo”. Questo quanto ribadito da Fitto che poi chiosa: “Se questo elemento viene garantito siamo disponibili ad accettare l’impegno di mettere in campo un’altra lista per aggiungere ulteriore consenso da aggiungere alla coalizione del centrodestra”.
Fitto ribadisce dunque la richiesta di garanzie sulla presenza dei suoi dentro la lista forzista. Un’offerta che viene presa parzialmente dal segretario di Fi in Puglia, Vitali, mandato da Berlusconi a “normalizzare” il partito nella Regione. La disponibilità non è così scontata, anche se lo stato dei rapporti è migliorato rispetto a qualche settimana fa. “Accolgo favorevolmente la lista a sostegno proposta da Fitto – dice Vitali commentando le posizioni dei fittiani – un po’ meno favorevole alle condizioni, perché nessuno può porre condizioni”.