
Un’iniziativa contro gli sprechi, contro l’inquinamento ambientale e di auto a chi ne ha davvero bisogno. Quante volte, dopo aver cenato in un ristorante, ci alziamo lasciando intere pietanze sul tavolo. A quanti matrimoni assistiamo a buffet esorbitanti che non vengono mai consumati del tutto. Quanti locali chiudono a fine serata, mandano gli alimenti dritti in discarica?
Quante, invece, le famiglie che si rivolgono alla Caritas per ricevere un pasto caldo?
Domande che non tutti si pongono o, meglio, domande alle quali non tutti danno una risposta. Il Comune di Lecce ha scelto, proseguendo sulla scia dei progetti in essere, di dare voce all’emergenza, rispondendo alle esigenze del territorio “con i fatti e non con le parole”. E’ questo il commento del Vicesindaco Carmen Tessitore durante la presentazione del progetto a Palazzo Carafa.
Si chiama “Rete della solidarietà” e prevede la raccolta e la distribuzione di viveri non venduti e non consumati offerti da mense ed esercizi pubblici, a favore della Caritas e di altri enti di carità. “Ovviamente – prosegue la Tessitore – sarà una raccolta mirata. Verranno messi a disposizione i volontari della croce rossa e del servizio civile. L’amministrazione comunale è compatta nel voler fare rete e cercare soluzioni. Questa è la risposta di un amministrazione unita”.
L’iniziativa presenta molteplici vantaggi. In primis quello della carità, intesa come atto di civiltà nei confronti della comunità in cui si vive. Soprattutto, vedrà una riduzione dello spreco. “Verranno prodotti meno rifiuti – spiega l’assessore alle politiche ambientali Andrea Guido – . Molti prodotti invece di finire direttamente in discarica saranno selezionati e mandati, nel rispetto delle norme sanitarie e di trasporto, presso gli enti di carità. Ad aiutarci ci sarà anche la movida, quella di qualità, che aderisce al progetto mettendo a disposizione i mezzi preposti al trasporto di alimenti”.
Una vera e propria rete, dunque, che collega un’intera comunità. Tra esercizi, volontari, amministratori e cittadini. Sarà possibile, infatti, decidere di donare un pasto. Nei negozi aderenti al progetto si potranno destinare gli alimenti direttamente alla Caritas.
“Non si tratta più di ruoli politici – interviene l’assessore ai Tributi Attilio Monosi. Io personalmente ho già contattato Don Attilio Mesagne coinvolgendolo in un progetto di carità. L’ho fatto in forma autonoma, in privato, ma non si tratta di avere la paternità su un progetto, voglio essere assorbito da questa iniziativa perché il comune cittadino sente di doverlo fare”.