Reparto di Rianimazione a Gallipoli. Apertura e polemiche

‘Ci vuole davvero una bella faccia tosta per cantare vittoria nel giorno dell’inaugurazione del reparto di rianimazione dell’ospedale Sacro Cuore di Gesè¹ a Gallipoli, dopo quasi 10 anni di battaglie e manifestazioni cittadine’. A parlare è¨ il consigliere regionale Pdl, Barba.

È ufficiale. Da questa mattina il primo piano della torre A dell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di  Gallipoli ha aperto le sue porte. Nessuna inaugurazione ufficiale, non questa volta, ma dopo quasi 10 anni di attesa, il reparto di rianimazione è finalmente realtà. Montati gli ultimi arredi mancanti e le strumentazioni tecnologiche che consentiranno alla divisione di Terapia intensiva di essere operativa, individuata da tempo l’equipe medica composta nello specifico da sette medici anestesisti e rianimatori in forza, più una capo sala e sei operatori socio-sanitari era tutto pronto: dai primi di dicembre il reparto sarà operativo a tutti gli effetti.
Una notizia subito commentata dai parlamentari del Pd, Teresa Bellanova e Salvatore Capone “una vittoria per tutti quelli che ci hanno creduto” recitava la nota congiunta dei due deputati.   
 www.leccenews24.it/articoli/primopiano/politica/2013/11/25/190840/dopo-anni-di-attesa-si-apre-il-reparto-di-rianimazione-a-gallipoli.html

«Ci vuole davvero una bella faccia tosta per cantare vittoria nel giorno dell’inaugurazione del reparto di rianimazione dell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” a Gallipoli, dopo quasi 10 anni di battaglie e manifestazioni cittadine. Altro che vittoria! Questa è una delle pagine più nere della sanità in Puglia dell’ultimo decennio, una giornata in cui a nessuno è consentito, impropriamente, saltare sul carro del vincitore, poiché oggi è uno di quei giorni che testimoniano il malgoverno che imperversa nella nostra regione».  La replica arriva dal consigliere regionale del Pdl, Antonio Barba. «L’onorevole Teresa Bellanova e l’onorevole Salvatore Capone – si legge nella nota- hanno pensato bene, rivolgendosi strumentalmente ai massmedia, di utilizzare toni trionfalistici quasi che fosse merito loro, del loro partito e del loro caro alleato governatore di Puglia se oggi, dopo un intero decennio di impegno da noi profuso ad ogni livello, sollecitando immediati interventi di chi era preposto al governo della cosa pubblica, è attivo questo importantissimo repartoAvremmo compreso e condiviso tali toni se fossero stati usati dopo 10 giorni o 10 mesi dall’attesa dei gallipolini ma non dopo circa 2 lunghissimi e interminabili lustri, in cui si sono succedute addirittura varie inaugurazioni, tutte in prossimità di qualche campagna elettorale».
Secondo il consigliere regionale da«gioire c’è ben poco, dal momento che si dota un’intera area territoriale di un reparto fondamentale a garantire gli standard minimi di salute delle nostre collettività.
 E invece assistiamo non a comunicati di mea culpa, non a comunicati di scuse, non a comunicati di pubblica ammenda per un ritardo così inammissibile, ma a note stampa pompose che hanno il sapore della beffa, quasi che la nostra gente abbia ottenuto non il riconoscimento di un diritto per il quale noi abbiamo tanto lottato, ma la concessione di un favore, di un lascito, di una elemosina dinanzi alla quale si deve persino ringraziare la mano di chi bonariamente l’ha lasciata».
«Noi pensiamo – conclude Barba – che la nostra comunità non meriti un simile trattamento e che quasi 10 anni di attesa siano uno scandalo non riparabile, una vergogna a cui non è possibile porre rimedio. Pertanto consigliamo a tutti, soprattutto a coloro che non si sono mai presentati durante le manifestazioni popolari, i pubblici sit-in, le proteste di piazza di operatori del settore e semplici cittadini – proprio perché erano perfettamente a conoscenza delle meritate contestazioni a cui sarebbero andati incontro – e che non hanno mai seguito personalmente queste vicende, di evitare sonetti di vittoria e di cospargersi, invece, il capo di cenere per quello che in questi anni, per pura insipienza, non hanno fatto e che avrebbero potuto fare meglio e prima a salvaguardia dei gallipolini e dei salentini tutti».



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