Il centrodestra sceglie di perdere le regionali, salta l’accordo

Salta anche l’ultimo tentativo di trovare un accordo, un nome condiviso da tutti. Il centrodestra pugliese, da oggi, può anche prepararsi leccarsi le ferite. Le elezioni regionali del 31 maggio saranno un ‘gioco a perdere’

La situazione è più che drammatica. Oggi il Centrodestra ha perso le Elezioni regionali in Puglia, dopo che il tentativo di salvataggio finale è naufragato sull'ultima spiaggia. Raffaele Fitto resta confinato nel girone infernale dei dissidenti dopo due giorni di vertice barese per cercare una soluzione che sembrava possibile e addirittura coerente, ma da casa Berlusconi è arrivato un niet tanto fragoroso quanto esiziale per l'intero centrodestra nazionale. Eh sì, perché il caso Puglia rispecchia alla perfezione il quadro italiano che riflette l'immagine di una Forza Italia sdraiata all'ombra dell'ultimo sole.
 
Il tavolo barese è apparso come un ring agli occhi degli osservatori e non un incontro pacificatore, del resto conoscendo carattere e carisma dei contendenti ci riusciva decisamente difficile capire chi potesse fare per primo marcia indietro. Di sicuro non Berlusconi, che inebriato di nuova passione per Adriana Poli Bortone ha blindato il nome della senatrice leccese. Fitto ha accusato il colpo, perché, se possibile, la Poli, per lui, è anche peggio di Gino Vitali. Dinanzi alla porta chiusa di Forza Italia doc, i ricostruttori del fac simile di Forza Italia hanno capito che morirà Sansone con tutti i filistei e che la campagna elettorale sarà solo un 'si salvi chi può'
 
Michele Emiliano, dal canto suo, è il primo ad esultare, se potesse abbraccerebbe Dudù, il barboncino di casa Berlusconi, fino al 31 maggio, perché l'ex sindaco di Bari non manca di fortuna e può già portarsi le cornici per le foto di famiglia a Lungomare Nazario Sauro.
 
Finisce, oggi, l'avventura di chi, abbandonate le vesti del litigante, ha tentato di convertirsi e convertire un popolo di miscredenti, al quale adesso un altro popolo, quello elettore, immaginiamo che resterà infedele. Anche perché dinanzi a questa crudele faida sulla pelle degli elettori pugliesi non si può rimanere indifferenti.
 
Fitto, al quale andrà di traverso lo scudetto della sua amata Juventus, non se l'è sentita di fare spallucce e uscire dalla porta di servizio, ecco perché ha convocato subito una conferenza stampa nella quale, attaccando duramente Berlusconi, lo ha accusato di aver voluto regalare  la Puglia ad Emiliano.
 
Responsabilità a parte l'elemento che brilla di più in questo momento è  la reazione di Berlusconi in cerca di una evidente  quanto insensata vendetta. L'ex premier conferma di non esser tipo che porge l'altra guancia e sembra voler utilizzare anche con Fitto lo stesso metodo adottato con altri , la stessa tecnica spietata di chi vorrebbe veder soffrire e morire i traditori. A Fitto va il torto di aver sottovalutato la tenacia e la pericolosità delle vecchie tigri, che si trasformano in feroci mangiatrici di uomini, quando non hanno più  lo scatto dei tempi migliori.
 
Sullo sfondo ci sono le comparse. C'è Gino Vitali che non prenderà sonno fino al 31 maggio in attesa di capire di che entità sarà il tonfo della sua nuova Forza Italia. C'è Francesco Schittulli che imparerà che la politica talvolta è peggio di un cancro e c'è Adriana Poli Bortone che scoprirà il velo sul suo ritratto di Dorian Gray. E infine il popolo di Centrodestra della Puglia che avrà ottimi motivi adesso per votare Michele Emiliano. Una punizione più sadica non si poteva immaginare.



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