«Squarciato un velo di omertà», Pepe torna sulle prestazioni del Centro IMID

Lecce. Il Presidente dell’Ordine provinciale dei Medici, Luigi Pepe, torna sull’argomento riguardante la struttura IMID di Campi Salentina all’indomani di un episodio: il ritrovamento di una busta bianca con dentro una lettera indirizzata – da parte degli uffici regionali – non all’Ordine, bensè¬ alla direzione generale della Asl di Lecce.

Lecce. Il Presidente dell’Ordine provinciale dei Medici, Luigi Pepe, torna sull’argomento riguardante la struttura IMID di Campi Salentina all’indomani di un episodio: il ritrovamento di una busta bianca con dentro una lettera indirizzata – da parte degli uffici regionali – non all’Ordine stesso, bensì alla direzione generale della Asl di Lecce.

«Oggi si è squarciato un velo di omertà, gli uffici della regione puglia si sono mossi e i politici devono prenderne atto». Queste le parole di Luigi Pepe, Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici, durante una conferenza stampa avvenuta stamattina e all’indomani di un episodio che lo stesso Pepe ha voluto segnalare agli organi d’informazione. Presso la posta della sede dell’ordine, infatti, è stata ritrovata circa dieci giorni fa una lettera con destinatario la direzione generale Asl, guidata da Valdo Mellone – e per conoscenza anche l'avvocatura regionale e il servizio Pgs – avente come oggetto le prestazioni del Centro IMID di Campi Salentina. Nel contenuto, viene chiesto di relazionare relativamente all’attività di ricovero ordinario, di day hospital e degenze territoriali in quanto “non è stata autorizzata dalla Regione Pugliasi legge integralmentee che invece la Direzione della ASL si è sostituita alla stessa” ma anche per quanto concerne “costi sostenuti dall’azienda, quali prestazioni sono state erogate a carico dei pazienti in quanto non rientranti nei livelli essenziali di assistenza ed sul recupero eventuale dei costi delle prestazioni erogate per i pazienti non residenti nella Regione Puglia”. Una conferma, per il presidente Pepe, delle sue accuse riguardanti la reale attendibilità dei servizi offerti dal Centro IMID (già esposte con due lettere negli anni 2012 e 2013). Anzi, più volte il professionista salentino ha sollecitato l’assessorato regionale a verificare con attenzione l’eventuale carenza di garanzie per pazienti con patologie particolari, curabili solo se in dotazione di requisiti adatti per poterlo fare.

Spetta infatti alla Regione Puglia individuare quei centri di riferimento per le malattie rare. Individuazione che deve seguire quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 18 Maggio 2001, n. 79. Queste specifiche patologie  e le prestazioni relative, indipendentemente dal sito di erogazione delle stesse (nazionale o internazionale), sono da considerare incluse nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Il dott. Pepe, invece, ha da sempre ritenuto inappropriata – e di conseguenza illegittima – l’individuazione del Centro di Campi Salentina, poiché senza le necessarie premesse; ciò, ovviamente, a rischio della sicurezza dei pazienti. Una struttura carente di dotazioni adatte e priva delle competenze derivanti da esperienze pluridisciplinari.

«Una struttura fatta passare per eccellente, ma che forniva servizi da casa di riposo; addirittura, in caso di emergenza veniva chiamato il 118. E sia chiaro, i medici non hanno alcuna responsabilità». Pepe va giù duro contro l’ex Dirigente IMID, Mauro Minelli, ed il Direttore Generale Valdo Mellone; in particolare, sostiene che quest’ultimo avrebbe trasformato il presidio di Campi in un centro diTuttologia”. «I ricoveri venivano eseguiti senza DRG (strumento di classificazione dell’episodio) e senza cartella clinica». Ma c’è dell’altro. Stando a quanto riferito dallo stesso Presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, alla Guardia di Finanza sarebbe giunto un dossier su visite private e presunte tariffe irregolari. «E in Regione nessuno può dire di non sapere; come Ordine abbiamo anche richiesto l’intervento del NIR (Nucleo Ispettivo Regionale) e siamo andati in Commissione Sanità».
 



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