Tagli alle Regioni. Storcono il naso, ma spendono oltre 13milioni in stipendi per i dirigenti

Con la legge di stabilità del Governo Renzi dovrebbero essere confermati i tagli alle Regioni, considerate nido di sprechi. Tutti protestano in nome dei diritti dei cittadini

È bastato che il premier Matteo Renzi chiedesse un sacrificio alle Regioni per cercare di uscire fuori dalla grave crisi che attanaglia il Paese che subito dagli enti periferici dello Stato c’è stata una levata di scudi inenarrabile. “Abbiamo stretto la cinghia fin troppo, non possiamo fare altro”. E poi via con il solito refrain che le Regioni garantiscono il diritto alla Salute dei cittadini e investono la maggior parte del proprio bilancio proprio nelle spese sanitarie. Insomma, meno soldi  dal Governo significa da subito un servizio peggiore per i cittadini. Né sono servite a qualcosa le parole del Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli che con parole molto chiare, prima di tornare in America, fiaccato dall’impossibilità di cambiare un paese che non vuole cambiare, ha fatto intendere che le sacche di sprechi e inefficienze delle amministrazioni pubbliche, soprattutto regionali, sono ancora intatte e che tante risorse si potrebbero liberare a favore delle fasce di popolazione che non riescono ad arrivare più nemmeno alla terza settimana del mese.

In effetti, grazie alle regole dell’Amministrazione Trasparente, è sufficiente navigare su internet per fare due conti. Parte oggi il viaggio di Leccenews24 sui super stipendi dei dirigenti e dei politici della Regione Puglia, viaggio che si soffermerà anche sugli incarichi professionali  di collaborazione e consulenza a vario titolo assegnati in via Capruzzi.

Cominciamo dai dirigenti in servizio. A quanto si legge sul portale ufficiale dell’ente regionale, il capo di Gabinetto percepirà nel 2014, un compenso annuo lordo di 120mila euro.

Stessa somma viene destinata agli 8 direttori di area, all’avvocato coordinatore dell’avvocatura regionale e al segretario generale del Consiglio regionale. Totale:  un milione e 320 mila euro.

Poi passiamo ai dirigenti di servizio: se ne contano 44. Qui i compensi variano da un minimo di 89mila euro  qualche spicciolo ad una massimo di quasi 95mila euro. Totale: 4 milioni di euro, 3.990.719 per l’esattezza.

Passiamo poi ai 91 dirigenti di ufficio che percepiscono tutti più o meno lo stesso stipendio, intorno ai 77mila euro. Totale: oltre 7 milioni di euro.

E ancora, 5 dirigenti di staff per un totale di poco meno di 390 mila euro.

Infine un dirigente regionale in distacco presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che percepisce uno stipendio annuo lordo di 76.414, 52.

Dulcis in fundo, 6 dirigenti con contratto a tempo determinato per un totale di 486.154 euro.

La ciliegina sulla torna è rappresentata da un solo dirigente comandato in entrata che percepisce quasi 90mila euro di stipendio.

Meno male che ci sono sei dirigenti in aspettativa perché altrimenti il monte stipendi sarebbe ben più alto.
Insomma, una macchina elefantiaca composta da 165 dirigenti che costano alla collettività pugliese la bellezza di 13 milioni e mezzo di euro l’anno.
 
Domanda, un’organizzazione del genere, solo per parlare di costi del personale, può essere affinata? Ci può essere uno spazio per qualche limatura? O dobbiamo sentirci ancora la canzone stonata che meno trasferimenti alle Regioni significano meno servizi al cittadino?

Non è che, invece, meno trasferimenti significano meno privilegi?



In questo articolo: