
Di appelli se ne sono consumati tanti, sia da vari esponenti della politica che del Comitato Unitario per lo sviluppo di Frigole e del litorale leccese. Parliamo del vuoto di servizi lasciato dall’Ufficio postale chiuso nella marina leccese.
E domani il caso approda, dopo tanti sforzi e polemiche, in Consiglio comunale a palazzo Carafa.
“La Comunità di Frigole chiederà di essere ascoltata – scrive il Comitato in una nota – Le mozioni del Presidente Alfredo Pagliaro e del consigliere Antonio Rotundo riaprono opportunamente un capitolo triste della storia di degrado e di abbandono in cui versa il litorale leccese”.
Nel dicembre di due anni fa, Poste Italiane in un’ottica di riordino aziendale, ha chiuso l’ufficio postale di cui sopra perché ritenuto improduttivo. In realtà dovevano essere ben 28 gli uffici da sopprimere in provincia di Lecce, ma la scure si è abbattuta soltanto su due di essi.
Ma perché il caso approda nell’aula consiliare di Lecce? Perché in casi simili, in tutta Italia, decisivo è stato l’operato delle amministrazioni comunali che spesso sono riuscite ad intavolare con Poste una trattativa che ha dato esiti positivi.
“La Comunità di Frigole in questi due anni ha mantenuto viva l’attenzione sul problema, che è ancora una ferita aperta per quel territorio, ed ora passerà ad iniziative più concrete. Una sentenza del Consiglio di Stato del luglio scorso – citano gli aderenti al Comitato Unitario – ha infatti dato ragione alla frazione di Avigliana, nel potentino, che si trovava in una situazione simile, motivando con la considerazione che quello postale è un servizio essenziale la cui fruibilità non può essere subordinata soltanto a logiche economicistiche. I cittadini e tutte le associazioni di Frigole stanno perciò raccogliendo una sottoscrizione per finanziare il ricorso al TAR Lazio dove si augurano di trovare giustizia”.
Insomma, il cittadino non ci sta ad essere privato di un servizio che è utile non soltanto nel corso del periodo estivo per i villeggianti che hanno necessità di svolgere operazioni agli sportelli, ma anche per i residenti costretti a spostarsi in città.