Pesticidi per fermare la Xylella, la Regione non ha dubbi: “non sono pericolosi”. E invita i Sindaci a ritirare le ordinanze

Secondo l’assessore, Leonardo Di Gioia i trattamenti fitosanitari imposti dal Decreto Martina devono essere applicati subito per frenare la diffusione della Xylella. Ma c’è l’ostacolo delle ordinanze di alcuni sindaci che hanno vietato l’uso dei pesticidi sul territorio.

Per combattere e vincere la battaglia contro la Xylella fastidiosa che continua, imperterrita, a minacciare l’agricoltura pugliese non bisogna avere paura di prendere delle decisioni, anche se dolorose. Ne è convinto l’assessore regionale all’agricoltura, Leonardo Di Gioia che ha incontrato, questa mattina, i dirigenti dell’Osservatorio fitosanitario nella sede Anci di Bari. Un faccia a faccia necessario per individuare tutte le pratiche e le iniziative utili ad affrontare, una volta per tutte, questa emergenza che sta cambiando il volto del territorio. Soprattutto alla luce del polverone sollevato dal «Decreto Martina» che ha messo in guardia agricoltori, ambientalisti e semplici cittadini e spinto molti primi cittadini a gridare alla “disobbedienza”.

A proposito delle ordinanze emanate da alcuni Sindaci che hanno vietato l’uso dei pesticidi ‘imposti’, Di Gioia è stato chiaro: o si ritirano immediatamente o la Regione chiederà aiuto ai prefetti. E, come ultima ratio, o saranno impugnate dinnanzi al Tar. «I trattamenti fitosanitari vanno applicati subito per frenare il contagio e la diffusione della Xylella. I prodotti indicati sono tutti autorizzati dal ministero della Salute e per chi non intende utilizzare i neonicotinoidi ci sono prodotti alternativi» ha dichiarato l’assessore. Ben quattro sono previsti per contrastare la sputacchina, il vettore accusato di fare da taxi al batterio.

«Sono obbligatori e dobbiamo farli in questo mese: non dobbiamo fare lo stesso errore di quando ci fu chiesto di tagliare alcuni alberi e si arrivò alle vie legali. Dobbiamo avere responsabilità. Sono trattamenti dolorosi, ma consentiti e non pericolosi allo stato dell’arte della scienza e della medicina» ha dichiarato Di Gioia, ricordando che, grazie ad una determina regionale, è possibile scegliere di non utilizzare i tanto contestati «neonicotinoidi», considerati dannosi per gli impollinatori, api comprese. Chi ha deciso di investire nel biologico, ad esempio, può usare prodotti a base di olio essenziale di arancio dolce.

Intanto, dall’Europa è arrivata una brutta notizia, l’ennesima. Il comitato Ue per la salute delle piante ha approvato la proposta della Commissione Europea di estendere l’attuale area di quarantena di circa 20 km verso il nord della Puglia, comprendendo anche la provincia di Taranto.

Quel che si temeva è avvenuto. La notizia sul possibile aumento dell’area cuscinetto era già circolata alcuni giorni fa.



In questo articolo: