‘Un gruppo incredibile che è cresciuto tanto’, Meluso applaude i giocatori e smorza la tensione

Conferenza stampa del direttore sportivo giallorosso che glissa con eleganza sul tema del rinnovo del contratto: ‘Non è una priorità, mi vedrò prossimamente con Sticchi Damiani’.

Si è presentato in sala stampa con la tranquillità di sempre, quasi che quella di domenica prossima sia una sfida come tutte le altre e non invece una partita-spartiacque, per certi versi storica che potrebbe lanciare il Lecce in una incredibile Serie A, mai nemmeno lontanamente immaginata ad inizio stagione.

Il direttore sportivo Mauro Meluso non tradisce particolare emozione e nemmeno nervosismo. La sua è una conferenza in punta di piedi per regalare all’ambiente tranquillità in un momento cruciale.

Scherza sul rinnovo del suo contratto: ‘Sto bene a Lecce, mi trovo benissimo e credo che con il Presidente prossimamente ci siederemo per parlare del rinnovo. Non è una priorità e certamente non sarà un problema’.

Poi si sofferma sui suoi viaggi in Europa, fatti prima della sfida contro il Brescia e nella domenica di riposo dei giallorossi: ‘Seguo sempre la squadra, ma nella giornata in cui riposavamo, nella finestra tra le partite contro il Padova e lo Spezia, non ho pensato a eventuali festeggiamenti. Volevo andare in Polonia per seguire gare e giocatori di quel campionato e ci sono andato, punto.  Ho seguito le partite al tablet con molto interesse, ma non era il caso di rimandare un viaggio di lavoro che avevo programmato da tempo. Del resto la settimana prima ero stato in Olanda per seguire altre partite ed altri giocatori. Insomma, tutto come previsto, non era proprio il caso di modificare la tabella degli impegni’.

Ecco quindi che si entra nel vivo. Non tanto sulla partita con gli undici di Marino, sfida che si prepara da sola. È tempo di ragionare sugli uomini e sul gruppo di questa splendida cavalcata: ‘Preferisco non parlare dei singoli, perché mai come in quest’anno ciò che è stato fondamentale è stato il gruppo. Sarà banale ma è la pura verità. Questo gruppo è cresciuto insieme, è cresciuto tanto in tutti i suoi elementi e adesso arriva a giocarsi qualcosa che all’inizio sembrava impensabile. Quando abbiamo capito che potevamo giocarsela per la A? Certamente dopo Livorno e dopo Verona, quando siamo tornati nel Salento con due vittorie stupende’.

E a chi gli chiede, con  uno strappo alla regola, di soffermarsi su chi ha dato di meno in termini di apporto all’annata, Meluso risponde categorico: ‘Non è questo il momento di parlare di chi ha deluso forse perché a deludere non è stato nessuno. C’è chi è stato impiegato di più e chi di meno, c’è chi ha visto di più il rettangolo verde di gioco e chi di meno, c’è chi è stato più infortunato e chi ha avuto la fortuna di non infortunarsi. Ma tutti sono stati ugualmente importanti perché dove è mancato l’utilizzo in campo c’è stato l’apporto umano nello spogliatoio che in annate come queste è ugualmente fondamentale. Sto pensando a Bovo, Arrigoni, Bleve, Saraniti, ecc., tutti professionisti che hanno giocato meno (per vari motivi) di quanto avrebbero potuto e di quanto avrebbero certamente meritato ma il cui apporto all’annata eccellente non si discute. Oggi siamo qui concentrati sulla sfida di domenica con lo Spezia, poi a fine anno faremo le valutazioni che servono’.



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