Lecce, parla la società. Sticchi: “Non abbiamo budget per una squadra che ammazzi il campionato”

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa convocata dal sodalizio di “Via Costadura”. Presenti tutti i soci, compreso Renè De Picciotto.

“Finita una stagione si fanno analisi interne nel modo più oggettivo possibile perchè è giusto che tutti siano adeguatamente informati su ciò che si è compiuto”, inizia con queste parole il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani nella conferenza stampa convocata dal sodalizio di “Via Colonnello Costadura”, la prima che ha visto la presenza di tutti i soci, compreso Renè De Picciotto, l’azionista con il maggior numero di quote.

“L’anno scorso abbiamo proposto un progetto tecnico della durata di tre anni, ripartito dalle fondamenta e siamo certi che porterà i suoi frutti; abbiamo sfiorato la promozione, il che avrebbe significato bruciare i tempi. Sentir dire che la società non ha voluto essere promossa, mortifica l’impegno di questi mesi e con il mancato passaggio nel massimo torneo abbiamo perso una cifra che va dai 40 ai 50 milioni di euro.

Con l’arrivo di Pantaleo Corvino – prosegue Sticchi – si è fatto molto: in due sessioni di mercato siamo riusciti ad acquisire giocatori giovani che abbiamo fatto giocare e che ci invidia tutta Europa, abbiamo acquisito oltre 15 calciatori per il settore giovanile per rafforzarlo.

“In certo momenti ho avuto paura di retrocedere…altro che promozione”

In serie C e B abbiamo fatto un buon lavoro, la Serie A è stata un’occasione mancata perché non è rimasto molto del patrimonio tecnico. Quello di quest’anno è stato un campionato travagliato, partito con qualche mal di pancia e con atleti che avrebbero  preferito restare a giocare nella massima serie; ma in certi momenti, per quello che ho visto ho avuto paura di dover lottare per non retrocedere. Dopo la sconfitta con il Pisa, infatti, per la gara successiva interna contro il Vicenza, Pettinari aveva il mal di schiena, Falco si era reso indisponibile, eravamo in svantaggio di un gol. Sarebbe stata la seconda sconfitta casalinga; poi, è entrato Rodriguez che ha dato la scossa. Con l’Empoli siamo stati dominati per 70 minuti, allora l’allenatore ha deciso di far entrare un gruppo di ragazzi e siamo riusciti a recuperare.

Al termine delle riflessioni che abbiamo fatto a stagione conclusa si sono soppesati i pregi e i difetti e si è deciso di cambiare guida tecnica. Adesso bisogna continuare a crescere, lavorando in un momento di crisi e con un margine di errore minimo e al direttore chiediamo di patrimonializzare, nonostante il budget contenuto.

“Ho chiesto un impegno maggiore a De Picciotto”

Ho chiesto un impegno maggiore a Renè e la possibilità di essere più presente, nei prossimi mesi scadrà il consiglio di amministrazione gli ho chiesto di fare parte del nuovo.

Nel Consiglio Direttivo della Lega Calcio abbiamo chiusa la fase della vendita dei diritti televisivi che sono stati acquistati oltre che da Sky anche da altre aziende internazionali e riuscendo a raddoppiarli, non basta perché è necessario riaprire quanto prima gli stadi al pubblico.

A inizio stagione si può dire tutto, ma quello cadetto è un campionato difficile. Virtus Entella e Venezia avevano lo stesso monte ingaggi: una è stata promossa, l’altra è retrocessa. Ripeto, il torneo è difficile e non abbiamo il budget per allestire una compagine ammazza campionato”.

De Picciotto: ‘Non abbiamo soldi da buttare al vento’

Subito dopo il numero uno della società ha preso la parola Renè De Picciotto: “Non mi sono occupato volutamente della società perché lo fanno i soci e voglio ringraziare tutti. È stato fatto un grande lavoro perché tutti abbiamo un mestiere e ognuno ha tentato di portare il massimo degli sforzi, voglio però anche ringraziare gli sponsor. Abbiamo visto un treno con 40 milioni passare due volte e non siamo stati grado di prenderlo e non mi ha fatto piacere.

Non esistono più nel calcio i magnati degli scorsi anni; io da qualche anno vivo il 60% dell’anno in Italia e qui a Lecce sono stato accolto benissimo. Tutti i soci hanno patrimoni che non possono buttare al vento e l’impegno deve essere ragionevole, non limitatissimo, ma neanche illimitato. Bisogna sopperire ai rigori sbagliati sul campo, con il rigore nei conti. Sono un socio leale, ho chiesto alla società alcune cose inerenti la gorvernance, ci mancano un certo numero di procedure standard, il calcio è un’azienda come le altre e non si può sbagliare. È necessario passare da un’economia del calcio a un’economia aziendale, con le problematiche dell’economia al giorno d’oggi. Abbiamo una bellissima città, una bella storia di club e gente in gamba, ma bisogna essere più cauti è precisi.

Penso che quello che sia mancato nell’ultima parte di stagione – conclude – sia stata la grinta e l’ho detto anche a Eugenio Corini”.



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