Conto l’Akragas il Lecce stacca la spina, finisce in parità la partita della svolta

Il Lecce spreca troppo e nelle due partite consecutive giocate in casa riesce a conquistare solo un punto. Nonostante gli undici di Mister Braglia si siano fatti valere in campo, la partita contro l’Akragas finisce a reti immacolate. Recupera il Foggia vittorioso a Caserta.

Quella contro l'Akragas doveva essere la partita della svolta e, invece, si è rivelata una sentenza passata in giudicato al 94° il che vuol dire quasi un addio alla promozione diretta.
 
Il Lecce, come già accaduto contro il Matera, non ha saputo sfruttare adeguatamente le numerose palle gol avute tra i piedi ad un settimo della squadra vanificando così i sogni di una tifoseria che merita palcoscenici di categoria superiore.
 
Sfumato, quasi certamente, l'accesso diretto alla serie B ora tocca pensare seriamente di non fallire i play-off considerando che il Foggia vittorioso a Caserta ha raggiunto i salentini al secondo posto mentre il Cosenza lunedì dovrà vedersela con la capolista Benevento. Il match avvelenato alla vigilia del mister agrigentino Rigoli il quale prometteva massimo impegno contro i salentini lasciando intendere che lo stesso trattamento non l'avrebbe riservato nell'ultima di campionato contro il Benevento. Roba da dilettanti allo sbaraglio.
 
La gara sembrava essere alla portata dei salentini, ma il fortino siculo ha retto per tutti i 94 minuti. La partita inizia col Lecce proteso a far suo il risultato e già al 13° Moscardelli su punizione di prima prova a sorprendere il portiere ospite ma la sua conclusione è abbondantemente alta sulla traversa. Quattro minuti più tardi Alcibiade raccoglie al volo un calcio dalla bandierina, ma anche questa volta la sfera termina fuori. Al  23° i giallorossi recriminano il penalty per una vistosa trattenuta in area su Moscardelli ma l'arbitro, che ha consentito colpi proibiti da parte dei siciliani ai danni dei salentini, non è dello stesso parere e non concede la massima punizione. Al 25° ci prova Salvi da 25 metri con un tiro potente ma centrale per la facile parata del portiere Vono. Al 26° Di Piazza ha un'occasione più unica che rara di portare la propria squadra in vantaggio che a tu per tu con Bleve non trova l'attimo per neutralizzare.
  
Al 27° Lecce vicinissimo al gol del vantaggio col bomber di Mons che prima di testa e poi di piede non riesce a centrare la porta davvero da pochissimi passi. Al 34° Akragas nuovamente pericoloso dalla distanza con una conclusione insidiosa di Crea che per fortuna del Lecce si perde di poco fuori. Al 43° Grea falcia, con un fallo da codice penale, Salvi ma l'appena sufficiente Sig. Balice opta per il cartellino giallo mentre il fallo era da rosso diretto. La prima frazione di gioco termina sul risultato di parità con le due reti inviolate. Il muro degli agrigentini non fa una crepa e regge agli assalti dei giallorossi che sprecano ben sei palle gol.
 
Provocatori gli atteggiamenti della squadra sicula sia in campo che fuori a tratti il loro comportamento ricorda quello dei campionati dilettantistici di terza categoria. Gli uomini di Pino Rigoli hanno reagito agli attacchi giallorossi in contropiede creando alla lunga qualche sporadico grattacapo alla retroguardia leccese.
 
Le squadre rientrano in campo con gli stessi 22 del primo tempo.
Al 46° inizia la saga delle occasioni fallite con Lo Sicco che dalla distanza scalda i guantoni a Vono che devia in angolo e sul seguente calcio dalla bandierina di Lepore calciato direttamente in porta, il pallone dà l'impressione di aver superato la linea di porta ma ancora una volta l'arbitro, distante un miglio dall'azione, dice che si può proseguire.
 
Da ora in poi l'Akragas si rintana nella propria metà campo e con il coltello tra i denti e non solo innalza davanti agli attaccanti giallorossi una sorta di muraglia cinese, impenetrabile sia con le buone che con le cattive. Al 56° Moscardelli innescato da Lo Sicco, di testa in tuffo fa compiere a Vono una strepitosa parata il quale si ripete un minuto più tardi sventando un tiro a botta sicura sempre di Lo Sicco.
 
Al 58° Braglia prova a vincere l'incontro con una doppia sostituzione che vede Curiale e Doumbia rispettivamente per Alcibiade e Caturano. Contromossa agrigentina con Di Grazia che rileva Madonia. Il leitmotiv dell'incontro è sempre lo stesso con l'Akragas che contiene le numerose incursioni giallorosse diventando un bersaglio mobile ma per poco, al  terzo minuto di recupero su quattro concessi, non si compie la beffa: Cristaldi solo soletto con Bleve tira a botta sicura ma l'estremo giallorosso si supera respingendo il tiro di piedi.

Il triplice fischio dell'arbitro manda nello sconforto i sostenitori giallorossi ormai consci che l'unica porta aperta verso il paradiso è quella dei play-off sempre che non si commettano errori ed orrori strada facendo.
 
di Ivan Vadruccio



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