Il pareggio con il Martina Franca di sabato scorso ha segnato un'altra battuta di arresto per gli undici di Mister Asta il cui ruolino di marcia è pressoché flemmatico basti pensare che il Lecce su quattro incontri ha ottenuto due pareggi, che potevano essere altrettanti successi se solo gli attaccanti giallorossi fossero stati più cinici, una sconfitta, e una vittoria.
Giova ricordare che i punti lasciati per strada, anche se siamo ancora agli inizi, peseranno come un macigno ai fini della promozione diretta o di un piazzamento ai play-off. Le ambizioni, che la società di Piazza Mazzini aveva palesato a inizio di campionato ad essere protagonisti in assoluto nel torneo appena incominciato, si sono via via assottigliate in virtù di una partenza, quella del Lecce, davvero a singhiozzo, che al momento non gli consente di respirare aria di vetta nonostante sia lontana solo pochi punti.
È vero che il tecnico di Alcamo non ha avuto a disposizione la migliore formazione da schierare in campo falcidiata dai numerosi infortuni, ma è altrettanto vero che tutto ciò deve far pensare. Il Catania è squadra cinica e lo ha dimostrato fin da subito azzerando i nove punti di penalizzazione in sole tre partite anche se con gli etnei il bilancio delle precedenti partite è pressoché equilibrato su 30 incontri i salentini hanno ottenuto 9 vittorie, 11 pareggi e 10 sconfitte con 25 gol fatti e 32 subìti.
La gara inizia a dare i suoi primi sussulti al 4° con Musacci che prova dalla distanza con un tiro che si perde altissimo sulla traversa. Per vedere il Lecce nei pressi dell'area catanese bisogna aspettare il 26° con Doumbia che prova a beffare Liverani con un pallonetto ma la traversa gli nega la gioia del gol.
Le due squadre si affrontano a viso aperto con frequenti capovolgimenti di fronte senza però evidenziare azioni degne di nota. Al 32° Musacci termina sul taccuino del direttore di gara per fallo su Surraco. Qualche minuto prima era stato De Feudis a farsi ammonire per gioco scorretto nella lunetta del centrocampo. Al 36° Lecce ancora pericoloso con Diop, che su cross di Doumbia, tenta di sorprendere Liverani con un colpo di tacco. Un primo tempo equilibrato anche se il Lecce negli ultimi minuti ha pressato l'avversario costringendolo più volte ad affannosi recuperi specie con Doumbia che sulla fascia sinistra ha dato più di qualche grattacapo alla difesa ospite.
Il Catania si è dimostrata una squadra solida e ben organizzata in ogni reparto mettendo in difficoltà i salentini solo nei primi quindici minuti di gioco con Musacci e Di Grazia poi alla distanza è uscito il Lecce che ha contenuto, per la verità, senza particolari difficoltà le sterili minacce della squadra siciliana. Al 52° primo cambio per gli etnei fuori Musacci dentro Agazzi. Due minuti più tardi Doumbia, ancora lui, tira alto sulla traversa da ottima posizione. Al 55° Scarsella compie un fallaccio ai danni di Surraco e sul seguente calcio di punizione dell'uruguaiano Liverani risponde da campione deviando la sfera in angolo. La lista degli ammoniti si fa sempre più consistente con Camisa che va ad incrementare il taccuino dell'arbitro. Al 60° fa il suo ingresso in campo l'ex Falcone per Di Grazia.
Al 61° altra ghiotta occasione per il Lecce con Doumbia che non riesce di testa a schiacciare il pallone alle spalle di Liviero. La saga delle occasioni fallite continua con Diop che spreca con un pallonetto una facile occasione da rete. Al 65° Asta manda in campo Carrozza per Doumbia. Ed un minuto dopo altra occasionissima sciupata per i giallorossi che su un calcio di punizione né Diop e né Suciu riescono a spingere il pallone in rete. Al 72° il Catania prova con Falcone su calcio di punizione con Perucchini che respinge di pugni. Al 76° Calderoni per il Catania poteva far male con un tiro da venticinque metri ma Perucchini sventa da campione. Al 78° il tecnico di Alcamo si gioca la carta Vecsei per Beduschi ma quest'ultimo, non regalerà ai circa diecimila tifosi leccesi, la gioia del primo successo casalingo. Al 82° Salvi fa il suo ingresso in campo dopo un'assenza prolungata per infortunio a lasciargli il posto è Suciu.
La partita termina dopo cinque minuti di extra-time a reti bianche denotando, ancora un volta, la mancanza della giusta cattiveria agonistica che alberga negli attaccanti leccesi i quali hanno fallito, solo nel secondo tempo, ben quattro nitide palle gol e la loro uscita dal terreno di gioco tra le proteste da parte dei tifosi, è davvero tutta meritata.
Di Ivan Vedruccio
