Non riesce la mini fuga del Lecce in testa alla classifica: i salentini si fanno stoppare dalla Vibonese al termine di una partita dalle tante emozioni. Finisce 2 a 2: Mancosu e Lepore portano i giallorossi due volte in vantaggio, ma la truppa di Padalino si fa recuperare in entrambe le circostanze. Male l'attacco, incapace di pungere, mentre Bleve interrompe la striscia positiva non riuscendo a mantenere inviolata la sua porta.
Bleve, 5.5: passa i primi 45 minuti da spettatore non pagante e subisce gol nell'unico tiro in porta della Vibonese del primo tempo. È incolpevole sulla magistrale punizione di Saraniti. Nella ripresa, con i calabresi proiettati in avanti alla ricerca del pari, sfodera i suoi grandi riflessi al 18' sul destro del solito Saraniti. Poi commette il fallo che vale il rigore del 2 a 2.
Vitofrancesco, 6: macina chilometri lungo la destra confermando uno stato di forma invidiabile. Buona la sua intesa con Doumbia e Lepore: si propone spesso al cross e in fase di chiusura praticamente resta inoperoso. Cala nel corso del secondo tempo e al 40esimo viene richiamato in panchina. Dal 40' s.t. Drudi, senza voto.
Giosa, 6-: prende in consegna Saraniti e non concede all'attaccante rossoblu nemmeno un centimetro. A differenza di domenica scorsa, però, sbaglia in alcuni frangenti che risulteranno decisivi: rimedia il giallo sul finire della prima frazione per una entrataccia su un attaccante calabrese, ne nasce la punizione che porta il tabellino sull'1 a 1. Poi sbaglia al 30esimo della seconda frazione quando permette a Cogliati di procurarsi il rigore del secondo pareggio.
Cosenza, 6.5: di testa, di piede o di ginocchio, lui è sempre il primo ad arrivare sul pallone e sventare ogni pericolo. Baluardo della retroguardia, si fa notare anche in avanti: in particolare, all'undicesimo ha l'incredibile chance di battere a rete di testa, ma è bravo Russo a dirgli di no proprio sulla linea di porta. Rischia tantissimo al quarto d'ora del primo tempo quando la Vibonese reclama un suo tocco di mano in area.
Ciancio, 5.5: le (poche) incursioni per vie laterali dei padroni di casa, arrivano pressoché dalla sua corsia di competenza. Lui non si scompone: temporeggia e contiene, sebbene a tratti soffre la velocità di Cogliati: ci pensa Giosa a dargli manforte. Dal 33' s.t. Contessa, senza voto.
Lepore, 6.5: nonostante una buona dose di passaggi fuori misura, è tra i più pericolosi dei salentini. Suo primo insidioso tiro della partita, un destro morbido al 9' che sfiora l'incrocio dei pali; poco dopo sbaglia la mira col piattone dall'interno dell'area di rigore calabrese. Cerca il gol, lo vuole, e finalmente lo trova su punizione, con un tiro magistrale che si insacca sul palo più lontano da Russo.
Arrigoni, 6- : inizio non lucidissimo il suo condizionato anche da una brutta botta rimediata al 23' in un contrasto con Franchino: stringe i denti e rientra in campo zoppicante. Si abbassa tantissimo, quasi sulla linea di difesa, in fase di non possesso ed è qui che si fa notare di più. Si becca un giallo al 15esimo della ripresa.
Mancosu, 7: come contro il Melfi, la sblocca lui al 21' con un destro insidioso deviato in gol dall'avversario Giuffrida. Con Arrigoni non particolarmente esaltato prende in mano le redini del centrocampo, facendo vedere alcune verticalizzazioni degne di nota. Ammonito al 42esimo per un fallo tattico a evitare una pericolosa ripartenza dei padroni di casa, lascia il campo prima della mezzora del secondo tempo. Dal 24' s.t. Fiordilino, 5.5: entra per la seconda metà della ripresa, prendendo il posto di un Mancosu stremato. Prova a dirigere un'orchestra oggi stonata per lunghi tratti.
Doumbia, 5.5: schierato a destra per sopperire all'assenza di Pacilli, Dudù parte bene, mettendo in mostra tutta la sua voglia di correre e inventare, senza però riuscirci come vorrebbe. La condizione non è decisamente al top e lo si capisce con il passare del tempo, quando cala vistosamente. Dei tre lì davanti, però, è quello che si fa notare con più continuità.
Torromino e Caturano, 5: voto unico per le due punte di diamante del Lecce che oggi non hanno impensierito minimamente la difesa avversaria. Primo tempo del tutto incolore per entrambi che nella ripresa di accendono ad intermittenza. Il primo dialogo interessante arriva solo al 22esimo del secondo tempo, quando il calabrese fugge sulla sinistra, mette al centro dove Caturano ci arriva di testa costringendo l'estremo difensore della Vibonese al miracolo. Per il bomber di Scampia, tallonato da Manzo per 90 minuti, una prestazione anonima.
Padalino, 5.5: il Lecce comanda il match e non poteva essere altrimenti, ma per la prima volta nella stagione contro la Vibonese appena lascia il pallino agli avversari viene punito severamente.
L'attacco non punge minimamente e la difesa, imbattuta da quattro turni, torna a incassare. La capolista si fa raggiungere per ben due volte dalla matricola calabrese che così rialza la china dopo 5 ko consecutivi. Per i salentini, invece, se da un lato si allunga la striscia dell'imbattibilità, dall'altro si leva il rammarico per un allungo in vetta alla classifica.
L’attacco non punge e la difesa torna a sbagliare: le pagelle di Vibonese-Lecce
I giallorossi perdono l’occasione di conquistare la vetta della classifica. Attacco anemico, difesa incerta nella lettura di alcune situazioni. Bleve procura il rigore del 2-2.