Lecce, parte il nuovo progetto firmato Corvino: “Una scelta di cuore. Qui per la mia gente”

Con una conferenza stampa presso il palazzo del Banco di Napoli, presentato il nuovo Responsabile dell’Area Tecnica giallorossa. Un ritorno il suo dopo sette anni di successi raccolti in Salento.

Aprire un nuovo ciclo, differente da quello fino a ora intrapreso, perché, se in questi anni si è inseguito il risultato sportivo prima possibile, adesso è giunto il momento di cambiare percorso e dare vita a un progetto tecnico che possa consentire al club una maggiore patrimonializzazione e, di conseguenza, più solidità, senza tralasciare, però, la “realizzazione dei sogni” che, tradotto, significa cercare di tornare a calcare nuovamente i campi del massimo campionato.

Per questo il Presidente Saverio Sticchi Damiani e i suoi soci, hanno scelto “il migliore sulla piazza” e lo hanno fatto nel minor tempo possibile, con una riunione svolta pochissimi giorni dopo la retrocessione, nella quale è stato scelto il suo nome di Pantaleo Corvino per la ripartenza.

Una scelta dettata dal cuore, quella del nuovo Direttore dell’Area Tecnica giallorossa, perché, come ha dichiarato il numero uno di “Via Colonnello Costadura”, «Pantaleo al momento della mia chiamata stava trattando con alcune società molto più importanti che non militano certo in Serie B».

Ha preso il via oggi, con una conferenza stampa di presentazione presso il palazzo del Banco di Napoli, di proprietà dell’azionista De Picciotto, la seconda esperienza in giallorosso di Pantaleo Corvino, chiamato a ricoprire il ruolo di Responsabile dell’Area Tecnica dell’U.S. Lecce

Mi sento emozionato e questa non è una frase di circostanza. Sinceramente, un’accoglienza così non me la aspettavo. Nella mia vita ho fatto sempre scelte di cuore. Oltre all’affetto e la stima con le proprietà c’è sempre stato il progetto comune di creare risorse tecniche, perché, oltre alla prima squadra c’è anche il settore giovanile. Sono qui per dare il meglio di me e anche di più di quanto ho dato nella mia passata avventura e questo lo farò per la mia gente, la società e i tifosi. L’obiettivo è quello di non perdere mai contro alcuno e quando finirò il mio ciclo, vorrei lasciare il Lecce come e dove l’ho lasciato altra volta”, ha affermato nel corso della presentazione con gli operatori della comunicazione Corvino.

Fabio Liverani

Con Liverani ho parlato e ho avuto un impatto personale molto positivo, abbiamo parlato dei nostri pregi e difetti e della squadra e siamo in linea, ma dopo tanto lavoro è giusto che vada in vacanza, quindi bisogna avere ancora un confronto guardandosi negli occhi”.

Rapporto con la tifoseria

“Può sempre succedere qualcosa di negativo quando c’è un rapporto d’amore. Quelli del Lecce li ho sempre considerati i miei tifosi e non dimenticherò mai lo striscione che venne esposto in Curva Nord quando subì un’operazione. Da parte mia ho sempre cercato di ricambiarli cercando sempre di fare il meglio e loro lo hanno sempre capito”.

Le sue squadre

“Vero è che ho una particolare predilezione dei giovani, ma se andate a vedere, nelle mie squadre c’è sempre stata un’importante componente che tiene conto dell’esperienza. Nell’allestimento di una compagine ci vuole sempre la giusta miscela, perché questa facilita il processo di crescita”

Cataldo il maestro

Mimmo Cataldo è stato il mio maestro, da lui ho imparato tutto, è stata una vera e propria scuola, lui penso considerasse me come una persona che avrebbe potuto fare per il Lecce ciò che ha realizzato lui. Oggi, però, è tutto più difficile, in quanto bisogna fare sforzi disumani per scovare nuovi talenti, ma svolgendo un lavoro di qualità questo si può sempre compiere”.

Sentire i colori dentro

“Quando inizio una nuova avventura non sono un taglia teste. Parto sempre prendendo visione di quello che c’è, ma i matrimoni, poi, si devono concretizzare e chi resta deve sentire dentro di sé il colore giallorosso, come facciamo io e la società. Per quel che riguarda i giocatori di proprietà ho ricevuto molte telefonate.

I nipotini

“Un nipotino è nato mentre lavoravo a Lecce, un altro a Firenze un altro ancora a Bologna, ma per loro esiste solo il giallorosso e penso siano contenti che sia ritornato a lavorare in Salento”.



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