Contro il Venezia la prima di Giampaolo, parla l’allenatore alla vigilia

Domani giallorossi all’esame Venezia dell’ex Eusebio Di Francesco. Per il tecnico abruzzese si tratta della prima gara sulla panchina dei salentini

“È passato un po’ di tempo. Ma è come se non fossi mai uscito dal campo e dal terreno di gioco. Allenare è come andare in bici non si dimentica mai, mi auguro che sia la stessa cosa domani sera”, con queste parole Marco Giampaolo, nuovo tecnico del Lecce, commenta la sua prima sulla panchina dei giallorossi in programma domani sera nella sfida con il Venezia dell’ex Eusebio di Francesco.

“Il tempo non lo posso comprare, ora devo cercare di dare più nozioni possibili, ho lavorato con la squadra al completo solo a partire dalla giornata di giovedì.

Ci sono ragazzi che hanno giocato poco che mi hanno soddisfatto. Ho pochissimi elementi, dobbiamo mettere a regime tante cose e poi capirò meglio.

Il Venezia gioca un calcio di qualità e con idee chiare. In fase di possesso sanno quello che vogliono e sanno dove collocare i giocatori. C’è stata la partita contro l’Inter al 94′ e loro hanno continuato a gestire il pallone, questo la dice lunga sulla mentalità che il mister ha trasferito alla sua squadra

Sansone ha avuto qualche problemino, ha fatto una risonanza. È un giocatore che ha qualità, va verificata la sua integrità fisica, la capacità di avere pulizia muscolare e minuti nelle gambe

Bisogna aumentare la percentuale di possesso palla. Un maggior controllo del gioco permetterebbe alla squadra di acquisire maggiore consapevolezza e autostima. Un possesso palla più prolungato, infatti, favorisce la costruzione di azioni più fluide e pericolose, mettendo sotto pressione gli avversari. È necessario ridurre gli errori individuali, in particolare quelli che portano alla perdita del possesso. Una diminuzione degli errori, oltre a migliorare l’efficacia del gioco, contribuirebbe a creare un clima di maggiore fiducia all’interno della squadra. Un atteggiamento propositivo e una mentalità vincente sono fondamentali per ottenere risultati positivi. Quando si ha la palla, la squadra deve cercare di giocare in modo fluido e creativo, mentre quando non la si ha, è necessario lavorare con intensità per recuperarla e ripartire.

Per quel che riguarda Marchwinski devo capire quella che sarà la sua posizione migliore

Ieri Berisha ha fatto il suo primo allenamento con la squadra, in modo didattico senza rischiare nulla. È un calciatore che devo ancora scoprire a fondo, ma mi è parso di vedere che si tratta di un ragazzo che sa trattare la palla con grande qualità. Ha dei piedi buoni e una buona tecnica individuale.

Bisogna fornire ai propri giocatori gli strumenti necessari per affrontare al meglio le partite. In questo senso, la semplificazione del gioco rappresenta un obiettivo fondamentale. In situazioni di difficoltà, la scelta di ricorrere alla palla lunga può essere una soluzione tattica precisa e non una semplice rinuncia al gioco.

Dorgu può giocare su entrambe le fasce, sia a destra che sinistra, come la maggior parte dei giocatori. Lo stesso vale per Pierotti, mentre Banda e Sansone giocano meglio a sinistra e Oudin a destra. Lui però sa fare entrambe le cose”.



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