Qualcuno credeva che la partita contro la Juventus potesse rappresentare il punto di svolta? Ricordiamo che i bianconeri sono attualmente primi in classifica. Prima della gara del Via del Mare, venivano da 6 vittorie consecutive. Non perdono dalla gara contro il Sassuolo di settembre. Questo per far capire la dimensione dell’avversario.
Fatta questa premessa, bisogna guardare le cose come stanno. Il Lecce non può nascondersi dietro al calendario, alle assenze, alla sfortuna e chi più ne ha più ne metta. I giallorossi, nonostante delle buone prestazioni, non riescono ad ottenere punti. La cosa che preoccupa è l’apatia di questa squadra dopo aver subito il gol. Come se il gol avversario, in alcuni casi atteso, sconvolga i piani. Ci viene da chiedere quali piani. Non si può suonare sempre lo stesso spartito. A volte, l’alternativa deve prendere il sopravvento.
Ciò che fa pensare è che in realtà, nel primo tempo, i giallorossi hanno tenuto testa alla Juventus. Chiunque è rimasto soddisfatto fino all’intervallo. Giuste distanze tra i reparti, squadra tonica e pimpante. A tratti anche capace di pungere la squadra di mister Allegri. Certo è che il povero Krstovic è rimasto solo a combattere, a testa alta, contro il centrale più forte del campionato.
Ironia della sorte, i minuti iniziali del secondo tempo hanno visto un Lecce ancora più pericoloso. Almqvist, in una delle sue poche folate, ha tentato anche la giocata vincente, fermato poi da Bremer con un tocco oltremodo dubbio. Dopodiché, mister Allegri rispolvera i suoi appunti e ridisegna la Juventus. Si passa dal 3-5-2 al 4-4-2. I giallorossi perdono i punti di riferimento. Il centrocampo si sfilaccia appresso alle scalate del mediano e dell’ala. Così inizia il valzer delle reti dei bianconeri. Non vogliamo soffermarci troppo. Ci limitiamo solo a sottolineare la superficialità nelle letture delle palle alte, soprattutto, quelle sul secondo palo. Il Lecce esce dalla partita e, peggio ancora, mostra ad un Via del Mare sold out scelte incomprensibili. Strefezza viene dimenticato da Dio e dagli uomini. Al suo posto, addirittura, entra in campo Pierotti che, poveretto, si è ritrovato a vivere l’esordio più brutto della sua carriera. Stop sbagliati, fuori posizione e impacciato con la palla tra i piedi. Non è giudicabile. Ha qualità fisiche e atletiche importanti, tuttavia, ha bisogno di ambientarsi e di crescere. Nonostante il risultato, mister D’Aversa sostituisce Krstovic con Piccoli. Anziché accrescere il peso offensivo, il massimo che è arrivato dalla panchina è stato un cambio ruolo su ruolo.
Il Lecce deve cambiare rotta, immediatamente. C’è bisogno di risultati e di punti. Le prestazioni sono state buone ma sono durate solo in parte, questo significa che, per raggiungere un risultato positivo, c’è bisogno di una buona prestazione non per 50-60 minuti bensì per tutta la durata della partita. È tempo di risvegliare le qualità di questa rosa.