Voglia matta di ricominciare, di mettersi alle spalle uno dei periodi più drammatici e di provare a centrare un altro miracolo sportivo, quello della salvezza.
Per Fabio Liverani la Fase 2 di questa stagione è partita esattamente da dove la stagione si era interrotta: allenamenti duri, corde tese e ricerca di una condizione che, per forza di cose, oggi non può essere affatto ottimale.
A ogni modo in casa Lecce, prosegue senza sosta la preparazione per la ripresa che vedrà capitan Mancosu e compagni in campo il 22 giugno nella sfida contro il Milan.
“Il nuovo calendario è più o meno lo stesso di quello prima dell’interruzione. Avevamo il Milan di lunedì e un anticipo con la Juventus al venerdì, sotto questo punto di vista a noi cambia nulla. Per quel che riguarda il resto sapevamo che se fossimo ripartiti si sarebbe giocato ogni tre giorni e questo vale per tutti”, ha affermato il tecnico romano, impegnato in questi giorni a lavorare moltissimo sulle gambe dei suoi ragazzi, ma anche e soprattutto sulla loro testa.
Modulo
“Alla ripresa sarò costretto a fare a meno di Donati squalificato e Dell’Orco infortunato, l’ipotesi della difesa a tre o di un centrocampo diverso da quello visto fino a ora fa parte delle ipotesi, visto che giocheremo 12 gare in 40 giorni. Sarà una specie di mini campionato europeo e dovremo essere bravi a cambiare sia dall’inizio che durante”.
Rischio infortuni
“Il rischio infortuni sarà molto alto. Un calciatore che nel pieno della stagione si ferma 40 giorni e poi riparte con uno sforzo incredibile, partite concentrate in pochi giorni e una temperatura alta, corre pericoli fisici. Da parte degli staff ci sarà sicuramente attenzione, ma in questo caso mi sento di dire che la componente fortuna avrà una percentuale molto alta”.
Vantaggi e svantaggi di giocare ogni tre giorni
“Giocando ogni tre giorni, a essere avvantaggiate saranno le squadre con rose molto ampie, mentre, chi ha una compagine numericamente ristretta avrà più difficolta ad alternare i calciatori. A ogni modo questo è un problema da condividere con altri e faremo in modo che questo non sia un grosso handicap. L’ipotesi cinque sostituzioni non mi entusiasma perchè non mi appassiona cambiare in corsa, questo può essere un vantaggio per chi ha rose extralarge e mi sembra giusto terminare con le stesse regole con cui si è iniziato”.
La condizione fisica
“Ho trovato i ragazzi mediamente molto bene. Si tratta di un gruppo responsabile composto da professionisti e sotto questo profilo non avevo dubbi. Sanno che ci giochiamo tantissimo, che lotteremo per qualcosa di unico e tutti quanti vogliamo mantenere la categoria, conosciamo le difficoltà, lotteremo con altre formazioni che hanno lo stesso nostro traguardo e noi dovremo essere in grado di colmare tutte le differenze con le nostre armi: attenzione, concentrazione e quella voglia che deve essere dentro di noi”.
Su cosa puntare
“Ritengo che l’allenamento si può svolgere solo adesso, poi, giocando ogni tre giorni sarà molto ridotto. Bisognerà mettere in campo molte energie psicofisiche, mentali e recupero. Ci troveremo nella situazione in cui al termine della partita, il giorno dopo faremo scarico, quello successivo rifinitura e poi nuovamente in campo”.
La mentalità
“Sono convito che dalla testa parta tutto. Se la testa è in condizione ottimale, sicuramente gambe e corpo rispondono. Se mentalmente non saremo pronti, allora sì che sarà un problema”.
Algoritmo
“Non ho approfondito la questione algoritmo, non penso sia una cosa intelligente, ritengo che trovare soluzioni al di fuori del campo non faccia bene. Non è compito mio prenderlo in esame, ma se dipendesse da me non la adotterei”.