Presunta evasione IVA, l’US Lecce precisa: “fatti dell’era Tesoro. Ma il progetto tecnico non cambia”

L’US Lecce fa chiarezza in merito alla vicenda delle presunte evasioni di IVA e false fatture nel corso della gestione-Tesoro: “operazioni realizzate anteriormente alla cessione delle quote da parte dei precedenti proprietari e integralmente a loro riferibili”

L'Us Lecce

Brusco risveglio quello odierno per i tifosi del Lecce. Sulla stampa online e cartacea è iniziata a circolare la notizia relativa ad un avviso di accertamento notificato alla società di via Costadura da parte dell’Agenzia delle Entrate per circa 600 mila euro di IVA evasa nel corso della stagione 2013/14.

Un fatto che ha destato immediata preoccupazione nella piazza: tutti a chiedersi se e in che misura le presunte irregolarità compiute dall’allora presidente Savino Tesoro potessero intaccare il progetto tecnico del club, fresco di promozione in Serie A dopo sette anni di calvario. Il Tesoro (quello dello Stato, ndr) ipotizza il reato di false fatturazioni per l’acquisto beni in realtà mai giunti a destinazione.

Savino Tesoro

Il tam-tam social ha fatto in poche ore il giro del web e nel primo pomeriggio è giunta la nota dell’attuale dirigenza, vogliosa di far luce dal suo punto di vista sulla vicenda. “Le attività di controllo della posizione fiscale poste in essere,  e il successivo avviso di accertamento notificato nel maggio u.s.,  afferiscono esclusivamente ad operazioni effettuate nell’anno solare 2014”, tiene a precisare la società del Presidente Sticchi Damiani, rimarcando “che tali operazioni sono state realizzate anteriormente alla cessione delle quote di partecipazione sociale da parte dei precedenti proprietari e sono integralmente loro riferibili”.

Come dire: noi non ne sapevamo nulla. E’ chiaro, comunque, le fatture sarebbero imputabili l’US Lecce SpA, ma in caso di accertamento definitivo del reato di truffa, in sede penale, la società, ove mai dovesse aprire nuovamente la sua cassaforte, potrebbe agire per rivalsa nei confronti della vecchia proprietà.

Ecco perché “l’U.S. Lecce ha conferito mandato ai propri legali al fine di valutare attentamente i contenuti dell’avviso di accertamento notificato, le conseguenziali iniziative da assumere a tutela della Società, nonché eventuali profili di responsabilità. L’U.S. Lecce auspica che sia fatta piena luce sulla vicenda nelle deputate sedi e, pur evidenziando la gravosità e la non prevedibilità della sopravvenienza, sottolinea che essa non comporterà alcuna modifica dei progetti già delineati dalla Società riguardanti, in particolare, i profili tecnico – sportivi della prima squadra e del settore giovanile e la riqualificazione delle strutture immobiliari”.

Cifre importanti, ma non pregiudizievoli

Puntualizzazione necessaria, questa, anche perché il presunto debito ammonterebbe a 600 mila euro comprensivo di penali e sanzioni amministrative (la sorte capitale, invece, si aggirerebbe di poco al di sopra di 200 mila euro). Cifre certamente importanti, ma non tali da far perdere il sonno a dirigenti e tifosi.

“Con l’occasione – prosegue la nota – si comunica che i soci dell’U.S. Lecce, con risorse proprie, in data odierna hanno provveduto a ripianare  interamente la perdita relativa al bilancio dell’esercizio finanziario 2018/2019.  Infine, l’U.S. Lecce informa, di avere effettuato in anticipo rispetto alle scadenze federali, il pagamento di tutti gli emolumenti dovuti ai tesserati ed ai collaboratori della gestione amministrativa maturati al 31 maggio 2019″.

Insomma, toni decisamente più smorzati dalla dirigenza che ora valuterà il suo agire. Nel frattempo, è attesa una nota stampa di chiarimento anche da parte di Savino Tesoro. Staremo a vedere.



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