Aperto all'alba di oggi in cantiere Tap a Melendugno. Le ruspe sono entrate in azione sradicando 30 ulivi per far posto al gasdotto: vibranti le proteste di decine di cittadini che hanno inveito contro l'impresa. La Digos interviene e blocca le operazioni. Per il momento.
Tanti esponenti politici hanno detto la loro in merito alla querelle tra Tap e Regione Puglia sulle operazioni di espianto di 211 ulivi ed eliminazione di 4 piante infette, ai fini delle realizzazione del progetto del gasdotto.
Rigettata la richiesta di opposizione dei legali del Comitato No Tap e del Comune di Melendugno che sostenevano l'applicabilità della normativa Seveso, richiesta per i progetti a rischio incidenti per la popolazione e l'ambiente.
Una condotta di 55 chilometri collegherà il punto d'approdo della Trans Adriatic Pipeline di Melendugno a quello di interconnessione Snam a Brindisi. Adesso si aspetta il parere da parte del Dicastero dei Beni Culturali.
Michele Elia, Country manager di Tap polemizza in Consiglio regionale con Emiliano e chiede la immediata autorizzazione al temporaneo espianto di 231 piante, come già richiesto il 28 novembre scorso
I legali del Comitato No Tap e del Comune di Melendugno hanno evidenziato, anzitutto, l'applicabilità della normativa Seveso, richiesta per i progetti a rischio incidenti per la popolazione e l'ambiente.
Partono le nuove attività di monitoraggio per la tutela dell'ambiente lungo il percorso del gasdotto di Melendugno. Verranno effettuate 'mondature' degli ulivi, pratiche periodiche per la normativa anti Xylella.
E' questa la conclusione a cui è giunto il procuratore capo Motta. In questa seconda richiesta di archiviazione, il procuratore capo sostiene che i lavori sono iniziati entro il termine previsto.
La Trans Adriatic Popelino ha ripreso, ieri, il ciclo di monitoraggi ambientali lungo il percorso a terra del gasdotto. Poi assicura 'le operazioni non avranno alcun impatto sull'ambiente'.
à questa la conclusione a cui è giunta il pubblico ministero, dopo l'informativa firmata dal pool di tre consulenti, depositata il mese scorso . L'ultima parola spetterà comunque al gip che potrebbe richiedere al pm di istruire nuove indagini.