Morte al De Giorgi, i compagni di Andrea «Nessun tragico scherzo, per favore scrivetelo!»

Ci tiene a precisare che si tratta di un tragico destino quello toccato al 17ene morto nei giorni scorsi presso una succursale del Liceo De Giorgi.

Ci ha raggiunto un compagno di classe del 17enne morto nei giorni scorsi presso una succursale del Liceo De Giorgi. “Così come tutti i miei compagni, voglio ribadire che non si è trattato di uno scherzo, di un gioco stupido, ma soltanto di tragico destino". 

Deve essere difficile se non impossibile dimenticare un compagno di scuola che non c’è più, un compagno di scuola che è venuto a mancare per un tragico gioco del destino, per una ragazzata come se ne compiono tante nel corso della vita tanto più a 17 anni, per un'imprudenza, forse. Deve essere ancora più difficile per i suoi compagni dimenticare Andrea, Andrea De Gabriele, il giovane studente della succursale di Via Pozzuolo, a Lecce, del Liceo Scientifico De Giorgi, deceduto mercoledì scorso, mercoledì 8 gennaio, dopo un volo di 15 metri da un pozzo luce della sua scuola. Deve essere difficile dimenticare quello che tutti ci raccontano come il compagno di banco ideale, l’amico con cui condividere le spensieratezze dell’età e la vita di scuola di tutti i giorni, tra scherzi, battute, interrogazioni, voglia di imparare e soprattutto di vivere.

Il dolore è tanto, quasi incolmabile, per i suoi compagni che non riescono a dimenticare e che sono addolorati, oltre che per l’assenza anche per la ricostruzione che è stata fatta dell’incidente. Non ci stanno proprio a sentir parlare di tragico scherzo, come qualcuno aveva ventilato nei primi momenti della tragedia. È per questo che ci raggiunge un compagno di classe di Andrea, “Per favore, scrivetelo, scrivetelo voi di leccenews24.it, scrivetelo che non si è trattato di alcuno scherzo. Tutti noi durante l’ora di educazione fisica, appendevamo i giubbotti sulla grata. Il Fato ha voluto che mercoledì scorso una folata di vento probabilmente abbia fatto volare il giubbotto di Andrea oltre la grata. Da lì è nato tutto, ma nessuno si permetta di scrivere che i compagni hanno fatto uno scherzo stupido di tale portata. A Gabriele, poi…Ne abbiamo parlato anche alla Preside e abbiamo deciso di dirlo pubblicamente, come infatti è apparso anche su qualche quotidiano locale…”.

Ci saluta così il compagno di Andrea, con il viso triste. Si vede che è ancora presto, troppo presto per non ricordare, troppo presto per mettere tutto alle spalle, troppo presto per non vivere un dolore incolmabile.



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