Un giorno in Puglia tornerà il grande calcio

Il Lecce lotta per conquistare un posto tra i Cadetti, il Bari ha a che fare con una crisi societaria che oggi sembra essersi risolta e stupisce in B, mancano all’appello Foggia e Taranto, ma i tifosi in Puglia sognano il ritorno del calcio che conta

In attesa di rivedere il Lecce in serie B, il calcio pugliese da segni di vitalità, nella speranza che le tutte le squadre della regione tornino agli antichi splendori. Intanto il Bari ci sta provando, strappando gli applausi di mezza Italia.

C’era un tempo in cui le squadre delle città della Puglia militavano in serie B e Lecce e Bari anche in A, come il Foggia per qualche stagione. Oggi invece solo il Bari è nel calcio che conta. La speranza, da sportivi e tifosi di calcio, è di vedere presto risorgere le gloriose compagini calcistiche pugliesi.

Negli anni  ‘80 e ‘90 Lecce e Bari prendevano l’ascensore fra la A e la B, il Foggia di zemaniana memoria ci faceva l’abitudine, mentre il Taranto si godeva spesso la serie B. Brindisi a parte, i capoluoghi di provincia della Puglia se la godevano alla grande. Anche l’Andria fece capolino nella serie cadetta, oggi invece l’oblio sta coprendo i blasoni di queste grandi società sportive. Solo Bari e Lecce resistono tra i professionisti, le altre dilettanteggiano e soffrono pure, il Foggia è tra i professionisti più per avventura che non per classificazione e il tutto dimostra la crisi che il calcio di provincia vive nell’Italia di oggi.

Eppure se solo il Bari riuscisse a fare lo scherzetto finale (ne avrebbe possibilità e merito) e il Lecce riuscisse nell’agognata promozione ci troveremmo d’un colpo solo ai vecchi tempi, in attesa poi di vedere arrivare le altre truppe.
L’assenza dei galletti biancorossi e dei lupi giallorossi non è lunga dalla massima serie e quindi ci può stare, ma quella del Taranto dalla B è più che ventennale e l’attaccamento dei tarantini alla squadra di calcio non lo merita, anzi se valesse il merito dei tifosi il Taranto dovrebbe scalare tutte le categorie del calcio. Stesso discorso vale per il Brindisi, che non vede la B addirittura da 38 anni, ma che ha mantenuto una tifoseria esemplare.

Del Bari poi c’è poco da aggiungere a quello che la squadra di mister Alberti ha già detto sul campo e all’esempio di attaccamento allo sport nazionale dato dai tifosi baresi. L’ottenimento dei play off e l’ipotetica promozione in A sarebbero non solo un’impresa eccezionale, ma anche un’impresa meritata, nonostante le mille tribolazioni degli ultimi anni nell’era del tramonto della quasi quarantennale gestione Matarrese.

E cosa dire del nostro Lecce? Beh, che certamente ha fatto cose grandi in questa stagione di serie C. Miracoli, potremmo dire, dopo un partenza terrificante, anche se i leccesi e i salentini dovrebbero prendere esempio da altre città e altre tifoserie della Puglia. A Bari, Taranto e Brindisi gli stadi scoppiano, a Lecce, nonostante un campionato in corsa, il “Via del Mare” è vuoto e, nonostante il Lecce sia stata negli ultimi trent’anni la regina del calcio pugliese, i leccesi ormai preferiscono astenersi.



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