Il sistema imprenditoriale salentino “tiene”, nonostante il quarto trimestre abbia registrato un lieve saldo negativo di -37 aziende, chiudendo il 2014 con un saldo comunque positivo pari a 103 imprese e un tasso di crescita dello 0,14%.
Così si legge nel report reso noto dalla Camera di Commercio.
Le iscrizioni nel 2014 sono state 5.444, all’incirca lo stesso numero dello scorso anno (5.430) mentre le cancellazioni, pari a 5.341, sono diminuite di oltre 200 unità rispetto al 2013 (5.552).
A registrare, invece, il maggior numero di cancellazioni è il comparto agricolo che, in valore assoluto, vede – 362 aziende (con un tasso di crescita pari a -3,84%) e il commercio con -319 (-1,40%), seguono l’edilizia con 298 imprese in meno (-2,80%) e quello manifatturiero con – 252 (tasso di crescita -3,62%) e le attività di ristorazione e alloggio con – 150 (-2,78%).
In un arco temporale che va dal 2009 al 2014, si evidenzia un “declino” delle attività tradizionali come l’agricoltura e le attività manifatturiere le cui imprese sono diminuite rispettivamente del 15,24% (passando 10.683 a 9.055) e 12,18% (da 7.642 imprese registrate nel 2009 alle attuali 6.711).
Exploit , poi, delle public utilities (su energia elettrica e gas), che registrano una crescita del 568% (da 25 aziende del 2009 a 167 del 2014).
La crescita più significativa si vede tra le imprese dei servizi, in modo particolare riguardo alle attività legate alla ristorazione e al settore ricettivo alberghiero ed extra-alberghiero, passate da 4.349 (2009) a 5.241, con un incremento del 20,5%.
Le attività legate ai servizi alle imprese, noleggio e agenzie viaggio, sono cresciute del 25% (da 1.204 a 1.503 imprese). Le imprese dei servizi della sanità e assistenza sociale sono cresciute nel periodo considerato del 44%: erano 396 nel 2009 ora sono 570.
La forma giuridica “preferita” per le strutture imprenditoriali salentine vede 47.772 imprese individuali che rappresentano il 67% delle imprese, 13.123 società di capitali (18%), 7.825 società di persone(11%) e 2.864 imprese che rivestono un’altra forma societaria (4%).
L’incidenza delle società di persone (nel 2001 era 10,91% attualmente 10,93%) e delle altre forme societarie (3,59% nel 2001 ora 4%) è rimasta pressocchè stabile.
Il settore artigiano per il terzo anno consecutivo chiude l’anno in rosso: -490 imprese, saldo che porta il numero delle imprese artigiane a 18.492 alla data del 31 dicembre 2014.
In ultimo, sono 39 i Comuni della provincia di Lecce, su un totale di 97, che hanno chiuso il 2014 con saldi positivi, altri 43 hanno registrato un saldo rosso e i restanti 4 un saldo pari a zero. Lecce, il Comune capoluogo,registra un’ottima performance con un saldo positivo di 342 imprese e un tasso di crescita di quasi il 3%, ma è il comune di Novoli, con il 3,9%, a registrare il tasso di crescita più elevato e un saldo positivo di 24 imprese, seguito dal comune di Maglie con 44 aziende in più (+3,16%) e dal piccolo comune di Ortelle che aggiunge alla sua struttura imprenditoriale 5 imprese in più e un tasso di sviluppo del 3%. I peggiori risultati sono stati registrati dai comuni di Santa Cesarea Terme e Botrugno entrambi con un tasso di crescita pari a -4% e un saldo, rispettivamente, di – 10 e -8 imprese, seguono Guagnano e Patù con un tasso negativo superiore al 5% e un saldo di – 24 e -8 aziende.